Richard Daly/Maol
– A Natale ho avuto il meraviglioso privilegio di visitare la bellissima isola caraibica della Martinica. Un’isola relativamente piccola con poco più di 386.000 abitanti, ma un luogo che vanta panorami magnifici grazie soprattutto al suo territorio montuoso. Una delle montagne è in realtà un vulcano. Conosciuto come Mount Pelée, raggiunge i 1.397 metri di altitudine.

Ero incuriosito da questo vulcano non solo perché era la prima volta che ne vedevo uno, ma ancor più per la storia che circonda la sua grande eruzione del 1902. È la storia di Ludger Sylbaris, l’uomo che sostenne di essere l’unico sopravvissuto all’esplosione del vulcano in cui morirono 30.000 persone e che distrusse la città di Saint-Pierre (allora conosciuta come la «piccola Parigi delle Indie occidentali») sull’isola della Martinica.

In realtà, la sua pretesa di essere l’unico sopravvissuto non è completamente vera. Tuttavia, la sua storia è sorprendente nonostante questo dettaglio.

Ludger non era una brava persona. Nato nel 1875 in Martinica, l’uomo (il cui vero nome era Louis-Auguste) era un pregiudicato che amava bere e azzuffarsi. Quindi, non fu una sorpresa quando fu arrestato per un’ennesima rissa, il 7 maggio 1902. Irritato dalle sue buffonate, la polizia lo mise in isolamento in una piccola cella semicoperta, senza finestre e con solo una piccolissima apertura sopra la porta che dava sul mare. La polizia non lo sapeva, ma aveva appena salvato la vita a Ludger.

Il mattino seguente, la distruzione arrivò sulla Martinica. Il Mount Pelée esplose, una nube ardente scese dal vulcano a un centinaio di chilometri all’ora, distruggendo tutto in un raggio di circa 13 km. In un solo minuto la nube  di 1.075 gradi aveva distrutto gli edifici della città di Saint-Pierre. Quasi tutti i 30.000 abitanti dell’isola furono uccisi all’istante e la città continuò a bruciare per giorni.

Ludger non avrebbe potuto essere più fortunato. Fu trovato quattro giorni dopo l’eruzione da una squadra di soccorso che sentì le sue grida. Sebbene fosse una prigione, la cella di isolamento si rivelò il posto più sicuro dell’isola. Ludger disse di aver visto la luce che entrava attraverso l’apertura diventare buia, e poi la cenere bollente che volava dentro. Aveva orinato sui vestiti e li aveva infilati nella finestrella, ma il calore non si fermava.

Ludger non fu l’unico a sopravvivere all’eruzione, comunque. Si salvò anche una bambina di nome Havivra Da Ifrile. Si racconta che abbia visto il vulcano iniziare a eruttare e sia fuggita su una barca, e remato verso una grotta dove lei e le sue amiche giocavano ai pirati. Nel suo racconto ha affermato: «Prima di arrivare lì mi sono girata indietro e l’intero lato della montagna vicina alla città sembrava aprirsi e ribollire sulle persone che urlavano. Poi sono arrivata alla grotta». È stata trovata incosciente a tre chilometri dalla riva.

È interessante che entrambe le persone siano state salvate grazie a un posto che probabilmente ritenevano spiacevole. Le circostanze in cui vivi adesso potrebbero sembrare così. La vita potrebbe averti trattato ingiustamente nel 2017; ci possono essere stati giorni bui e lugubri, e anche nel 2018 le circostanze attuali potrebbero non essere cambiate troppo. Intrappolato in una situazione che può essere paragonata a una cella buia, ti senti isolato perché nessuno capisce veramente ciò che stai attraversando… eppure mentre le circostanze potrebbero essere incontrollabili e ti sembra di non sopportare il «calore» della vita, la verità è che sei arrivato fino al 2018!

Hai mai pensato che la spiacevole situazione in cui ti trovi ora potrebbe inavvertitamente essere la vera sfida che Dio sta usando per salvarti? È durante i momenti di difficoltà che sentiamo di più il bisogno di Dio, che non causa i nostri problemi ma li utilizza per perfezionarci, e di eliminare quei tratti non cristiani che devono essere tolti.

Ci sono tante persone nella Bibbia che furono salvate dal loro ambiente apparentemente spiacevole: Noè e la sua famiglia nell’arca, Elia in una caverna, Giona nella balena, ecc. Nel 2018, puoi essere certo che se ti trovi in un «luogo buio», come Ludger nella sua prigione, sei ancora protetto dalle forze del male che potresti non vedere. Come dice il salmista: «Poich’egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia» (Sl 27:5).

La fortuna di Ludger, d’altra parte, non avrebbe potuto essere migliore. Dopo essere sopravvissuto al vulcano, è stato condonato per i suoi crimini e assunto per raccontare la storia degli orribili eventi che aveva vissuto e ai quali era sopravvissuto.

Oggi, la cella della prigione che ha salvato la sua vita può essere visitata a Saint-Pierre. La città non si è mai ripresa dalla devastazione. Il Mount Pelée è ancora uno dei vulcani più attivi dei Caraibi e probabilmente esploderà di nuovo. Quali lezioni verranno apprese dal passato? Il 2018 è un anno di nuove opportunità per la crescita spirituale e per imparare dagli errori del passato. Andiamo avanti con la piena certezza che colui che è in noi ci aiuterà a superare ogni difficoltà.

(Richard Daly è direttore delle Comunicazioni dell’Unione britannica)

(Fonte: BucNews)

Condividi