041911_3c920ef0e49072bb85558b680b31e9dc.jpg_srz_350_200_85_22_0.50_1.20_0.00_jpg_srzIl credente è consapevole di aver ricevuto tutto da Dio: la vita fisica, l’intelligenza, gli affetti più cari, la salvezza eterna. Anche il fare del bene agli altri è una delle tante opportunità che l’esistenza gli offre come dono di Dio.

Noi siamo responsabili di fronte al Signore dell’uso che facciamo di tutte le benedizioni che egli ci ha accordato.

«Nessun uomo è un’isola» e tanto meno il cristiano, inviato nel mondo per essere una luce.

Prima di tutto il Signore chiede il nostro tempo per il suo servizio: ogni cristiano è invitato dal Vangelo a dedicare del tempo alla testimonianza, ad aiutare il prossimo, a coltivare la propria vita spirituale. In secondo luogo egli desidera che i nostri «talenti» e «doni» non diventino strumenti per il nostro egoismo.

Gli avventisti accettano anche il sistema delle «decime e delle offerte» per sostenere la chiesa nelle sue molteplici attività. La missione che la chiesa deve compiere nel mondo necessita di mezzi e gli avventisti propongono questo sistema che aveva procurato già tante benedizioni al popolo di Israele.

Restituire la decima parte dei propri guadagni e contribuire con offerte volontarie, oltre a permettere il mantenimento dell’opera di Dio nel mondo nel campo evangelistico, educativo, assistenziale, costituisce anche un mezzo di crescita interiore nell’amore e nell’altruismo.

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