Il Signore è sempre al nostro fianco. Ci ascolta, ci guida, ci trasforma, ci ama. Lasciamo che sia il nostro compagno di viaggio.

Zanita Fletcher – Hai mai viaggiato con qualcuno che pensavi ti piacesse davvero solo per scoprirne un lato diverso man mano che il viaggio procedeva? La gente sostiene che viaggiare è un buon modo per capire se qualcuno è “quello giusto” o meno.

Come si reagisce quando le cose non vanno secondo i piani? In aereo, privati dal sonno, si diventerà aggressivi nei confronti degli assistenti di volo? Come ci si comporterà se l’intero viaggio è rovinato?

Viaggiare può rivelare molto su di noi e offrirci l’opportunità di vedere dove dobbiamo crescere. Forse abbiamo bisogno di maggiore pazienza, apertura, umiltà o tolleranza. Forse dobbiamo divertirci di più.

In ogni caso, possiamo considerare in modo simile il nostro cammino con Dio. Quando percorriamo la vita con il Signore, Egli ci mostrerà con gentilezza dove dobbiamo crescere e ci permetterà di diventare la versione migliore di noi stessi. Dio non volta le spalle e non ci abbandona mai nel nostro impegno a seguirlo. Rimane con noi anche se non siamo perfetti. Di conseguenza, le nostre intenzioni, i desideri, i valori e le azioni cambiano gradualmente.

La finestra di Johari 
Alcuni ricercatori hanno sviluppato uno strumento di autoriflessione chiamato finestra di Johari. La finestra identifica quattro modi in cui possiamo pensare noi stessi:
1. Arena (o area pubblica), le informazioni di te stesso che tu e gli altri conoscete.
2. Punto cieco (ovvero l’area “io non lo so, ma tu sì”), le cose non conosciute da te ma note agli altri.
3. Facciata (o area privata), l’opposto del punto cieco, sono le cose che tu sai di te ma che gli altri non sanno.
4. Ignoto, aspetti non conosciuti né da te né da altri, che devono ancora essere rivelati o dei quali è a conoscenza soltanto Dio.

Ciò che ci dice la finestra di Johari è che la crescita non avviene in maniera isolata. Abbiamo bisogno di persone che possano evidenziare con garbo i nostri punti ciechi. Più grande è la nostra area pubblica, più conosceremo di noi stessi e migliori saranno le nostre relazioni. I punti ciechi e nascosti sono quelli che dobbiamo rimpicciolire. Perché questo accada, occorre essere disposti a diventare disponibili e vulnerabili con gli altri, e ciò può essere preoccupante per molti di noi. Ma come dice l’autore e predicatore Timothy Keller: “Essere amati ma non conosciuti è confortante ma superficiale. Essere conosciuti e non amati è la nostra più grande paura. Ma essere pienamente conosciuti e veramente amati è, beh, molto simile all’essere amati da Dio ed è ciò di cui abbiamo bisogno più di ogni altra cosa”.

Un viaggio in India 
Qualche tempo fa, durante un viaggio in India, i miei amici ed io abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio. Abbiamo sopportato scomodi spostamenti in treno che sono durati 12 ore in più del previsto, ci siamo ammalati a causa del cibo di strada, abbiamo urlato e ci siamo tenuti il broncio per cose sciocche e trascorso notti all’aperto a causa di accordi comunicati male. Durante la nostra ultima notte insieme, abbiamo girato per Delhi e condiviso ciò che avevamo imparato l’uno sull’altro: le cose buone e quelle che lo erano meno. Mentre parlavamo, i miei amici mi hanno mostrato con grazia dove dovevo crescere (e sono felice di dire che siamo ancora amici oggi).

Le relazioni sane, caratterizzate da fiducia, vulnerabilità e crescita, sono uno dei più grandi doni di Dio per noi. Possono essere un luogo di guarigione e trasformazione nei nostri viaggi. Se vogliamo crescere, dobbiamo essere aperti all’ascolto di coloro che amano Dio e vogliono il meglio per noi.

Come ricorda Efesini 4: “… ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo” (v. 15).
Dio ci ha creati per essere degli individui, eppure il suo piano prevede che camminiamo e “funzioniamo” in una relazione con lui e con gli altri. Il grado in cui ignoriamo le parti di noi stessi che hanno bisogno di crescere e maturare è il grado in cui il nostro servizio amorevole agli altri è limitato. Sono le dimensioni che di solito sono paurose, protettive, difensive, manipolatrici ed egocentriche. Se facciamo fatica a vedere le aree in cui dobbiamo crescere, possiamo chiedere a Dio di portare questi aspetti alla luce; egli ci ha a cuore e il suo più grande desiderio è di aiutarci a superare gli ostacoli che ci impediscono di sperimentare il suo amore e la sua bontà. Il cammino per crescere in Dio a volte può essere duro, ma il salmista ci ricorda: “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano” (Salmi 23:4).

Riposo in Gesù 
In Matteo 11:28 e 29, Gesù ci invita ad andare a lui e ci darà riposo. Questo riposo è un invito a collaborare con lui: “Prendete su di voi il mio giogo […] e troverete riposo”, dice.
Proprio come le piante hanno bisogno di acqua, luce e terreno sano per crescere, anche noi abbiamo bisogno di certe condizioni per prosperare. La preghiera, la lettura della Bibbia, la comunità, l’adorazione, il servizio agli altri e trascorrere del tempo nella natura gioveranno al nostro carattere e al rapporto che instauriamo con Dio. Come in qualsiasi relazione, tuttavia, dobbiamo trascorrere del tempo con una persona se vogliamo conoscerla e rafforzare la nostra amicizia con lei.

Quando hai viaggiato con qualcuno, forse avrai notato che dopo un po’ i comportamenti iniziano a influenzarsi a vicenda. Allo stesso modo, cresciamo più simili a Cristo prestando attenzione alle nostre motivazioni, scelte e comportamenti. L’autrice e commentatrice biblica, Ellen White, ha detto: “È amandolo, imitandolo, dipendendo completamente da lui [Gesù], che sei trasformato a sua somiglianza”.

Quando ci ancoriamo all’amore di Dio, possiamo concentrarci sulla collaborazione con lui per realizzare i suoi piani per noi. Possiamo usare i nostri doni e talenti al massimo del loro potenziale, crescere nell’amore e nella compassione, e le nostre debolezze possono diventare punti di forza per aiutare il prossimo. Sappiamo che stiamo crescendo in Cristo poiché saremo ripieni del frutto del suo Spirito: “[…] amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine e temperanza” (Galati 5:22,23).

Vuoi crescere in Cristo? Cercalo nei tuoi progetti. Trascorri del tempo con lui. Chiedigli cosa sta cercando di fare in te. Lui è sempre lì, ascolta, guida e ama. Lascia che si unisca al tuo viaggio. Non rimarrai deluso.

(Zanita Fletcher scrive dalla Gold Coast, nel Queensland. Una versione di questo articolo è apparsa per la prima volta sul sito web di Signs of the Times Australia/Nuova Zelanda ed è stata ripubblicata dietro autorizzazione).

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

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