Intervista al past. Samuele Barletta, firmatario del Protocollo d’Intesa per la chiesa avventista.

HopeMedia Italia – Erano presenti le autorità civili e religiose, e gli organi di stampa, all’inaugurazione della “Stanza del silenzio”, lo scorso 20 dicembre, presso l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. Lo spazio aperto a tutti è un luogo aconfessionale all’interno del nosocomio astigiano, dove degenti, familiari e operatori sanitari possono meditare, pregare, avere un momento di raccoglimento o richiedere assistenza spirituale. Durante la cerimonia i rappresentanti delle varie confessioni religiose hanno firmato un Protocollo d’Intesa con l’Asl At. In rappresentanza della chiesa avventista era presente il past. Samuele Barletta che ha sottoscritto il Protocollo. Per saperne di più, gli abbiamo rivolto alcune domande.

HopeMedia Italia: Come valuta questa l’iniziativa?
Samuele Barletta: La comunità avventista astigiana reputa lodevole l’iniziativa della creazione della “Stanza del silenzio”, in quanto è un segno tangibile di rispetto e libertà, ed espressione di una comunità aperta, protesa al confronto e alla crescita. Come avventisti impegnati da sempre nel promuovere il benessere olistico, affermando il collegamento tra la guarigione fisica e spirituale, salutiamo con favore un progetto che pone al centro l’uomo nella sua interezza, e che permette a degenti, familiari, amici e al personale ospedaliero stesso – di ogni denominazione religiosa o anche aconfessionali – di avere a disposizione uno spazio per trovare quiete interiore, riflessione e comunione con Dio in momenti non facili quali sono quelli della permanenza in ospedale.

Hmi: Cosa ne pensa della stanza messa a disposizione dall’Asl di Asti?
S. B.: Lo spazio scelto, ampio, alto, dalle volte luminose, che trasmette sensazione di ascesi e trascendenza, è ideale come luogo per trovare silenzio interiore. Inoltre, la scelta di arredarlo in modo sobrio, con solo panche e tappeti, e niente che distragga l’attenzione, predispone alla quiete interiore, all’armonia e alla preghiera.

Hmi: Quale apporto offre la chiesa avventista a questa iniziativa?
S. B.: Gli avventisti, insieme alle altre comunità cristiane (cattolici, ortodossi, evangelici), ai musulmani e agli ebrei, sono stati coinvolti dall’Asl di Asti per definire insieme spazio e funzione della Stanza del silenzio. Si è convenuti unanimemente di lasciare lo spazio unico a disposizione di tutti, credenti e non, scevro da ogni connotazione religiosa. Come tutte le comunità che hanno firmato il Protocollo d’Intesa, la chiesa avventista è a disposizione per ogni richiesta di assistenza spirituale.

 

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