Michele Gaudio – Il termine ecumenismo è una parolina che in alcuni perfino pronunciarla è sufficiente per scatenare i sentimenti più avversi. A causa di un abuso del vocabolo esso è diventato per qualcuno sinonimo di tradimento della verità, comunione con l’avversario, pericolo per la genuinità della fede, per altri espressione d’ipocrisia. Confusione e disinformazione dilagano e molti pregiudizi vengono sollevati.

Credo che siamo davanti a un tema importante sul quale dovremmo riflettere criticamente, evitando le banalizzazioni e i luoghi comuni. Il concetto di ecumenismo è poliedrico, ragion per cui è necessario precisarlo e definirlo. Esiste nella pratica una sua manifestazione che per semplificare possiamo definirla dei vertici, e ne esiste una più territoriale che per capirci chiameremo di base o locale. Una tale bifocalità ci obbliga a muoverci su due fronti che sebbene su alcuni aspetti s’intersecano su altri invece divergono notevolmente. È bene quindi evitare di sovrapporli e mantenere un certo grado di lucidità.

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