I tre officer hanno presentato all’Assemblea la proposta dell’Uicca sul progetto «Insieme per la famiglia».

Nel 2015 è emersa una considerazione sulla situazione patrimoniale di Uicca, e sull’esistenza di un debito ereditato che gravava con gli interessi sulle risorse disponibili per evangelizzazione e manutenzione delle chiese.

Il tesoriere, Gioele Murittu, ha mostrato i dati delle offerte, soprattutto per i luoghi di culto, e ha ringraziato le chiese per la generosità dimostrata. Ha poi ripercorso il cammino che ha condotto all’attuale situazione debitoria verso le banche a causa dei mutui aperti dal 2000 al 2004, presentando dati e tabelle.

«Ciò che ci ha mosso per questo progetto, a fronte delle richieste di progettualità su evangelizzazione ed edilizia di chiesa che riceviamo continuamente, è l’aspirazione di dare delle risposte a queste domande. Con la perdita di decime e la rata da restituire non abbiamo margini di manovra».

Da qui, la ricerca attiva di una soluzione ha generato un’opportunità: la Regione Intereuropea (Eud) ha acconsentito a supportare questa presa di responsabilità incrementando i fondi raccolti per la riduzione del debito di un 50%. In pratica per ogni euro che l’Uicca è in grado di raccogliere, la divisione donerà 50 centesimi.

Attraverso questa raccolta straordinaria si può abbattere il mutuo contratto con le banche, diminuendo così gli interessi e svincolando delle risorse importanti.

«Capite le motivazioni che ci spingono a uscire fuori da questa situazione che crea difficoltà all’intera organizzazione» ha affermato il presidente Stefano Paris, nel presentare il voto all’assemblea.

L’Uicca ha fatto sua la seguente citazione di Ellen G. White sul pagare i debiti contratti per i luoghi di culto. «Mi rallegro con voi per la vostra decisione di pagare tutti i debiti relativi ai vostri luoghi di culto. Si sarebbe potuta risparmiare un’ingente somma se ogni anno ci si fosse impegnati in questa direzione. Non c’è ragione perché i nostri luoghi di culto continuino, anno dopo anno, a sopportare il peso dei debiti. Se ogni membro di chiesa compie il suo dovere con spirito di rinuncia e sacrificio in favore del Signore, a cui appartiene per diritto di riscatto, affinché la sua chiesa venga allegerita dai debiti, onorerà Dio. Le grandi istituzioni, che sono strumenti a disposizione di Dio, non devono indebitarsi. Ogni anno ingenti somme sono spese per gli interessi dei debiti. Se questo denaro fosse utilizzato per estinguere il debito, non sarebbe necessario impegnare somme considerevoli per pagare gli interessi… (Lettera 52, 1897). Se mettete il Signore al primo posto e comprendete che i debiti che gravano sulla sua chiesa lo disonorano, Egli vi benedirà. (Manoscritto, 116, 1897)» – Consigli sull’economato cristiano, pp. 185-190.

Il voto
«Quando ho sentito il progetto» ha affermato Norbert Zens, tesoriere dell’Eud «non vedevo alcuna possibilità per l’Unione, ma perché lo vedevo dal punto di vista finanziario invece di considerarlo dal punto di vista spirituale, perché Dio fa grandi cose quando ci affidiamo a lui».

Il presidente Paris ha ricordato il momento in cui gli officer hanno presentato l’idea del progetto all’Eud, prendendo il coraggio a due mani. Ha quindi letto in assemblea il testo biblico che ha favorito la riflessione e la decisione dell’Eud:
«Non rifiutare un beneficio a chi vi ha diritto, quando è in tuo potere di farlo. (Proverbi 3:27)».

Dopo ampia discussione, i delegati hanno votato, a grande maggioranza, di prendere atto del progetto «Insieme per la famiglia» e di raccomandarne la prosecuzione all’amministrazione 2019-2024.
[lf]

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