Ieri, 26 febbraio, è stata una giornata molto intensa, in cui i delegati, riuniti a Milano nell’Assemblea Amministrativa dell’Unione avventista italiana (Uicca), sono stati chiamati a esprimersi su diverse proposte delle Commissioni.

Il programma dei lavori comprende anche due proposte del Comitato esecutivo dell’Uicca. La prima, presentata ieri, riguarda l’opportunità di intervenire nel dibattito pubblico con dichiarazioni volte a far sentire la propria voce in difesa delle persone e dei valori che la chiesa professa.

Dalla discussione è emerso un importante chiarimento sul significato di «politica», non intesa nel senso dei partiti, ma dei valori di cui la chiesa è portatrice.

L’Assemblea ha quindi approvato la seguente proposta:

«Considerato il quadro valoriale che ispira la chiesa Cristiana Avventista del Settimo giorno, con particolarmente riferimento alla difesa della libertà religiosa, della libertà di coscienza e alla promozione dei diritti umani in un quadro di laicità e uniformità di giudizio delle istituzioni pubbliche…

Considerato il sempre più frequente verificarsi di palesi violazioni dei diritti umani, ivi compresi i diritti di libertà religiosa in molti Paesi dell’Europa e anche nel nostro

Considerato che l’attuale temperie culturale e politica post-secolare si mostra attenta ad ascoltare e recepire nel dibattito sociale e nello spazio pubblico gli apporti di tutti i possibili attori sociali anche delle religioni e delle chiese

Considerata l’urgenza che l’istanza evangelica attribuisce alla promozione, alla salvaguardia e alla tutela dei diritti di ogni persona e delle persone più deboli ed esposte a pregiudizi e discriminazioni

Considerato altresì che anche altre Unioni o Federazioni avventiste sono attive nel partecipare con una voce distinta al dibattito pubblico su delicatissime questioni che hanno inerenza con l’Evangelo…

L’Assemblea della chiesa avventista italiana sollecita il comitato d’Unione a non sottovalutare l’opportunità di intervenire nel dibattito pubblico con delle dichiarazioni chiare e incisive tese a orientare la chiesa e a far sentire la propria voce e la propria azione a difesa delle persone e dei valori che la chiesa professa.

L’Assemblea raccomanda altresì che in nessuna occasione tali dichiarazioni possano apparire collaterali o funzionali a promuovere visioni politico-partitiche peculiari».
[lf]

 

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