Il documento interreligioso era stato presentato a febbraio a Roma.

Lina Ferrara – Il “Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita” dei malati ospedalizzati si è aggiudicato il secondo posto nel World Interfaith Harmony Week Prize che premia tre progetti presentati ogni anno nell’ambito della Settimana mondiale dell’armonia e del dialogo tra le fedi, designata dalle Nazioni Unite all’inizio di febbraio.

170 domande degli oltre 1.454 eventi organizzati globalmente sono arrivate sul tavolo della giuria del premio. Tutti i progetti sono stati apprezzati molto, ma nella difficile scelta dei vincitori hanno giocato a favore l’eccellenza degli sforzi, la collaborazione e l’impatto degli eventi. La commissione ha tenuto conto del rapporto impegno-scarsità di risorse, oltre a considerare la coerenza del progetto con il testo della risoluzione Onu che istituisce il premio. “Di conseguenza” spiegano gli organizzatori “i giudici non hanno premiato le azioni verso il sincretismo religioso, ma piuttosto gli eventi che hanno rispettato ogni religione così com’è, e che celebravano in modo specifico la Settimana mondiale per l’armonia tra le fedi piuttosto che un buon lavoro interreligioso in generale”.

Posto intermedio del podio, quindi, al Manifesto interreligioso sul fine vita, scritto e promosso dal Tavolo interreligioso di Roma, in collaborazione con la Asl Roma 1, e firmato dai rappresentati delle varie chiese e confessioni lo scorso 5 febbraio nel Salone del Commendatore dell’ospedale Santo Spirito nella capitale. All’evento aveva partecipato anche la ministra della Salute, Giorgia Grillo, che aveva definito il documento un passo importante per il dialogo e la cooperazione tra le fedi.

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Il primo posto è stato assegnato al progetto “Amore per il prossimo: le nostre preghiere per la nostra città”, iniziativa interconfessionale di Città del Capo, in Sudafrica, che porta le preghiere dai luoghi di culto alle persone. “Abbiamo deciso che d’ora in poi, ogni anno identificheremo un luogo problematico e porteremo le nostre preghiere lì” spiegano i promotori del progetto sudafricano “La violenza in alcuni dei nostri sobborghi è così grave che il numero quotidiano dei morti è considerevolmente più alto rispetto alle zone di guerra in altre parti dell’Africa”.

Terzi a pari merito sono stati riconosciuti l’udienza pubblica nella Camera di Deputati del distretto federale del Brasile e la campagna per l’armonia tra le fedi in Sri Lanka.

Guarda il servizio di Hope Media Italia sulla firma del Manifesto interreligioso del fine vita.

 

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