Continua la polemica a distanza  tra politici e magistrati, un rapporto difficile ormai da decenni. “Mafia e corruzione sono ormai facce della stessa medaglia – dice Nino Di Matteo – ma mentre i boss sono adeguatamente puniti, i corrotti che vanno a braccetto con i padrini sono garantiti da una sostanziale impunita’ dalla politica”. Il pubblico ministero del processo Stato-mafia riprende le parole di Piercamillo Davigo sui politici che “continuano a rubare e non si vergognano”, sulle difficolta’ nelle indagini. Le definisce: “Parole chiare, coraggiose, la stragrande maggioranza dei magistrati la pensa cosi’”. E rilancia: “Nei pochi casi in cui si riesce ad acquisire la prova di quei fatti di reato, tutti gli sforzi vengono mortificati dal sistema della prescrizione, che non si riesce a riformare” (da un articolo di Salvo Palazzolo, Di Matteo: “La politica è incapace di colpire i corrotti, troppi attacchi ai pm”, apparso su Repubblica del 24 aprile 2016).

Su questo tema abbiamo intervistato Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, per il quale il problema della corruzione non e’ un problema specifico della Politica, ma caratteristica comune di tutta l’Amministrazione Pubblica. Occorrono leggi piu’ efficaci per tenere sotto controllo la corruzione, ma serve anche un’azione culturale che orienti diversamente il quadro etico delle nuove generazioni

Nino Di Matteo

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