Pubblicati i dati dell’ultima ricerca di Vox sui tweet dell’intolleranza. Diciamo un fermo “no” a tutte le discriminazioni sul web e fuori la rete.

Notizie Avventiste – “Sul web la libertà di espressione è diventata un megafono delle opinioni di pancia delle persone” afferma Veronica Addazio, vicedirettrice nazionale di Radio Voce della Speranza (Rvs) nell’editoriale della settimana.

In questi giorni è stata pubblicata la Mappa dell’intolleranza, una ricerca realizzata da Vox-Osservatorio italiano sui diritti, in collaborazione con tre atenei di Milano, Roma e Bari. Lo studio, al suo terzo anno di rilevazione, consiste nella mappatura e geolocalizzazione di 6,5 milioni di tweet inviati in 10 mesi, fra maggio-novembre 2017 e marzo-maggio-2018. Tweet che contengono parole sensibili.

In una società, quella italiana, profondamente cambiata negli ultimi dieci anni, si assiste a una estremizzazione delle valutazioni e dei conflitti, che trova una sua ragione di esistere – non di legittimazione – nei pregiudizi diffusi e radicati proprio come elementi culturali, si legge sul sito di Vox.

La ricerca ha identificato sei aree in cui l’intolleranza è maggiormente diffusa – secondo sei gruppi di persone: donne, omosessuali, immigrati, diversamente abili, ebrei e musulmani – cercando di rilevare il sentimento che anima le communities sulla rete.

Come cristiani impariamo a coltivare pensieri e sentimenti in un terreno di pace.

Ascolta l’editoriale di Veronica Addazio.

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[Immagine: sito Vox]

 

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