Vincenzo Annunziata – La preghiera. Il Signore ci fornisce tanti, tantissimi esempi di come uno stretto rapporto con il Signore abbia cambiato la vita di molti, di come abbia prodotto miracoli. La preghiera è un privilegio che il Signore ci offre, un canale speciale che ci permette di essere sempre in collegamento con Lui.

La preghiera agli occhi di Dio non è un rituale, bensì la comunicazione vivace e affettuosa che esiste tra ottimi amici. Purtroppo, a volte ci sono persone che ritengono di non poter parlare con Dio in quel modo. Alcuni pensano di non essere abbastanza religiosi, abbastanza retti o abbastanza spirituali. Alcuni pensano che Dio sia troppo grande e troppo lontano. Che sia troppo occupato per interessarsi dei loro problemi, problemi che essi stessi considerano troppo insignificanti per meritare la sua attenzione. Altri si sentono indegni. Altri si sentono colpevoli o si vergognano delle cose che hanno fatto. Alcuni hanno perfino paura di Dio.
Se solo capissero come Lui la vede diversamente!

Dio vuole avere una relazione personale con ognuno di noi. Vuole che essa diventi la parte più profonda, più significativa, più soddisfacente, più naturale della nostra vita.

Nel libro “Tesori delle Testimonianze” vol.1, pag. 155, troviamo il piano di lavoro giornaliero di Gesù: “Durante il giorno Gesù si impegnava in favore del prossimo, per salvare gli uomini dalla rovina. Guariva gli ammalati, consolava gli afflitti, infondeva gioia e speranza nei depressi, risuscitava i morti. Sera dopo sera, alla fine delle attività della giornata, egli si allontanava dalla confusione della città e si rifugiava in qualche luogo appartato per supplicare il Padre …. La rugiada e la brina della notte cadevano sul suo capo. Spesso continuava a pregare fino al mattino. Gesù è il nostro esempio. Se lo ricordassimo e lo imitassimo, saremmo molto più forti in Dio. Se il Salvatore degli uomini, con la sua forza divina, sentì il bisogno della preghiera, quanto più i peccatori deboli e mortali dovrebbero sentire la necessità di una preghiera fervente e costante! Q uando il Maestro era particolarmente esposto alla tentazione non mangiava: si affidava a Dio grazie a ferventi preghiere, con assoluta sottomissione alla volontà del Padre, risultava vincitore. Quelli che al di sopra di ogni altra categoria di cristiani, professano la verità per questi ultimi tempi, devono imitare, nella preghiera, il suo esempio”.

Cosa ne pensate di tutto questo?
Ecco come Gesù programmava la sua giornata. E noi? Quanto tempo dedichiamo alla preghiera? Il Signore ci ha dato un’arma vincente e noi come la utilizziamo?
La Chiesa avventista a livello mondiale ci dà la possibilità di aderire a un progetto speciale: “Dieci giorni di preghiera”, da tenersi dal 9 al 19 gennaio 2013.

Abbiamo preparato 10 schede che potranno accompagnarci in questo cammino.
Il materiale sarà disponibile online la prossima settimana e ne daremo nuovamente notizia.

Ovunque la preghiera è presentata come l’unico strumento che ci mantiene in collegamento con il Signore, ci carica, e ci permette di lavorare a braccetto con Lui.
Ne sono certo. Il Signore d’altra parte ci ha detto “di chiedere con la convinzione” che, quando abbiamo finito la preghiera, Egli risponderà alla nostra richiesta.

E ancora, perché pregare? Leggete cosa dice Ellen White nel libro “Sulle orme del gran medico”:
Anche noi dobbiamo riservare dei momenti alla preghiera e alla meditazione, per averne ristoro spirituale. Non apprezziamo come dovremmo la potenza e l’efficacia della preghiera. La preghiera e la fede fanno ciò che nessuna forza sulla terra può compiere. Gesù manda incessantemente dei messaggi a chi cerca di udire la sua voce… Le tentazioni alle quali siamo esposti ogni giorno, fanno della preghiera una necessità. Pericoli sono seminati su ogni sentiero“.

Che bellissima dichiarazione d’amore di Dio! Il Signore si compiace in noi. Cerchiamo di imitare Gesù e di essere degni di questa affermazione divina. Questo è il mio diletti figliolo nel quale mi sono compiaciuto. Questa è la chiesa, la Chiesa avventista, nella quale mi sono compiaciuto.

 

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