Senza l’armonia del cuore con la volontà rivelata di Dio, la vita sarebbe un tumulto di prove, ambizioni, perdite e successi, seguiti da dubbi, ripensamenti e rimpianti. 
Una riflessione sulla vera felicità.

Norel Iacob – Immerso nella contemplazione, rimuovo con impazienza le radici nodose e umide. Mentre i miei pensieri si sono avvicinati alla tenue ma vigorosa sorgente sotto di esse, una parola ha attraversato la mia ricerca come un intenso fascio di luce: armonia. Sentivo che l’estremità dei miei pensieri aveva raggiunto la fonte dell’esperienza che stavo cercando di decifrare: felicità.

Prima della felicità c’era l’armonia. Armonia con i propri pensieri. Con i consigli segreti della coscienza. L’armonia che deriva dal sapere che i nostri passi sono sulle orme di Dio. Dalla fiducia con cui continuiamo a percorrere questo sentiero. L’armonia tra quello che ci proponiamo di fare e quello che realizziamo. L’armonia degli sguardi tra persone che si amano e comunicano senza parole. L’armonia che sopravvive e dissipa le discordanze casuali della vita. L’armonia come una tela sulla quale sono stesi i colori della contentezza e della felicità nella loro interezza.

La serenità di solito assume la forma di un’armonia tranquilla, a volte persino introversa. Tuttavia, non è difficile né sbagliato immaginarla come esuberante o energica. La felicità, invece, nasce da un’armonia vivace, come il rossore delle guance sferzate dal vento. Ma non è impossibile né inaspettato che essa si possa trovare in un sorriso ampio e tranquillo, e in uno sguardo radioso. Tra questi ritratti dalle infinite sfumature, dall’esuberante al contemplativo, dallo splendore radioso al dolce tepore dell’alba, l’armonia è lo sfondo essenziale.

Tutte le volte che posso, torno a respirare la beatitudine delle valli o dei crinali di montagna, ammirando la perfezione con cui la natura fonde le sue imperfezioni, sapendo che è l’armonia a rendere queste immagini dei capolavori. Mi rialzo felice dalle ginocchia, sapendo che senza l’armonia del cuore con la volontà rivelata di Dio, la vita sarebbe un tumulto di prove, ambizioni, perdite e successi, seguiti da dubbi, ripensamenti e rimpianti. Abbraccio i miei cari e mi rendo conto che la felicità che questa stretta porta alla vita non sarebbe possibile senza l’armonia che continuiamo a coltivare con gioia, anche quando la stanchezza ci porta a mollare.

Ammiro un’opera d’arte e sento come la sua armonia diventi un ponte tra il creatore e lo spettatore, un percorso lungo il quale il messaggio può correre e raggiungere il suo proposito. Mi accorgo di quanto l’armonia non si stanchi mai di donare la felicità alla comparsa di un piatto in tavola, in un mazzo di fiori alla finestra, nell’intenzione e nel significato delle parole dette al momento giusto, nella presa perfetta di due mani totalmente diverse, nella musica che ti calma nei momenti di smarrimento, nella provvidenza di Dio il cui riverbero vive nello specchio della fede.

Per questo motivo non credo che la felicità si sia ritirata in luoghi inaccessibili o elitari, come nelle poesie o nelle canzoni che descrivono le nostre mancanze piuttosto che le sue pecche. La felicità non si lascia scorgere più raramente di quanto siamo in grado di vedere l’armonia, e un sorriso di soddisfazione o di felicità.

(Norel Iacob è direttore di Signs of the Times Romania e ST Network).

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]

 

 

 

 

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