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Un inedito disprezzo ironico per le «gite ad Auschwitz» è emerso nella giornata di ieri, esplicitato con vigore da una ministra della Repubblica che pesa le parole in un convegno promosso dall’Unione delle comunità ebraiche italiane. Non un ritrovo di nostalgici del ventennio, né l’occasione per definire una piattaforma di rivendicazione identitaria contraria al cammino democratico del lungo dopoguerra della Repubblica. Si è rotto qualcosa di profondo quando vengono rovesciate le fondamenta comuni modificando le linee guida che hanno orientato e sorretto generazioni d’italiani. Inizia così un amaro commento di Umberto Gentiloni su Repubblica del 13 ottobre (“Se il governo stravolge la storia“). Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno chiesto un parere al professor Alessio Del Fante che nel corso della sua carriera ha accompagnato numerose classi nei cosiddetti “viaggi della memoria”, ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio nazifascisti.
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