Avevano letto che l’amore dura solo due o tre anni. Non sono riusciti a togliersi dalla mente questa evenienza pur avendo raccolto ogni possibile motivo sul perché non fosse il caso loro.

Norel Iacob – Il matrimonio gli ha fatto dimenticare per un attimo quel pensiero. La luna di miele, serena e meravigliosa, ha poi allontanato del tutto la paura di un potenziale fallimento. I primi giorni della nuova famiglia sono stati arricchiti dalla gioia di scoprire una vita che non smetteva di annunciare le sue promesse. Tuttavia, a un certo punto, tra una promessa e l’altra, forse in occasione del loro primo grande litigio, cominciò a riaffacciarsi di nuovo la paura che un cambiamento si facesse strada nella loro unione.

Dopo qualche anno, i segni del cambiamento sembravano confermare l’inesorabilità delle statistiche. Il loro amore non rispecchiava più le alte onde che prima toglievano il fiato; a volte, chiedeva di essere ricercato nelle profondità del mare, sotto una superficie immobile in assenza di brezza e sotto il sole torrido di mezzogiorno.

Un’esplorazione del genere, però, significava per loro cambiare una routine che sembrava così magica. Richiedeva perseveranza, pazienza e impegno.

La loro storia non era più solo una vacanza, ma si stava lentamente trasformando in una dimora. La bellezza non emergeva più tanto dalla scoperta senza sforzo e dal paesaggio nuovo e diverso, quanto dalla novità insospettata che si nascondeva nei dettagli del luogo familiare. Questa novità sorprendente, pur promettendo di essere inesauribile, era più difficile da trovare e il costo personale era più alto. Il romanticismo faceva sempre più spazio all’impegno, e diventava sempre più evidente la necessità di un secondo "Sì!".

Purtroppo, a volte il secondo "Sì!" non viene più offerto. La mancanza di impegno nella relazione è diventata la principale causa di divorzio, molto più comune dell’infedeltà. Alcuni percepiscono il loro partner come privo di impegno. Altri decidono che il proprio impegno non valga il sacrificio personale o la rinuncia ad altre opzioni.

In realtà, anche se lo desideriamo dagli altri, impegnarci in prima persona ci spaventa più di quanto siamo disposti ad ammettere. E se abbiamo l’impressione che non sia così spaventoso, forse non abbiamo capito cosa significhi veramente impegnarsi, dedicarsi a qualcuno e condividere tutto con questa persona; essere leali, affidabili, fermi, sinceri e fedeli; rivalutare la propria vita, i valori, le priorità, le abitudini, gli hobby, le inclinazioni e persino il modo di esprimere la propria personalità; pensare costantemente al proprio partner e cambiare se stessi per assecondare le sue esigenze; tenere così tanto all’altro che si preferisce cambiare, piuttosto che rinunciare a lui o lei; non considerare il proprio cambiamento un sacrificio; non tenere i conti in sospeso; non sentire che il vostro partner fa meno di quanto facciate voi e non cambia abbastanza profondamente.

Se le righe sopra sembrano esagerate (almeno da un certo punto in poi), possiamo iniziare a capire perché l’impegno sia uno degli obiettivi più difficili da raggiungere in una relazione, perché spesso si sente come una minaccia, anche se in realtà non minaccia nulla di ciò che crediamo di essere. Al contrario, ci aiuta a dare ciò che noi e il nostro partner meritiamo di ricevere: quello che ci fa sentire veramente amati e ci offre uno scopo nella vita.

(Norel Iacob è direttore di Signs of the Times Romania e ST Network)

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]

 

 

 

 

 

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