«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì». Così inizia la parabola dei talenti, il brano che troviamo nel Vangelo di Matteo, capitolo 25, versetti dal 14 al 30 (Mt 25,14-30).

Cosa rappresentano i talenti di questa parabola?

Due servitori capaci e uno inadeguato. In che cosa consistono le differenze?

La reazione del padrone al comportamento del terzo servo sembrerebbe eccessiva, a prima vista. Ѐ così?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

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