Troviamo, nel vangelo di Matteo 13:31-32, la parabola del granello di senape che viene seminato da un uomo nel suo campo. Ѐ legato ad una similitudine, spiegata da Gesù, quella col regno dei cieli. Ma questo è già qui, oppure è qualcosa che verrà? O ancora è un luogo, un concetto, uno stile di vita?

Il seme della senape, il più piccolo fra tutti, si trasforma nella pianta della senape che è abbastanza grande tanto da poter dare riparo agli uccelli. Qual è il significato in relazione al regno dei cieli?

Gesù, anche nella parabola del lievito parla del regno dei cieli, come leggiamo in Matteo 13:33. Il lievito, nella cultura ebraica, rappresentava la corruzione del peccato. Ma qui però è legato a qualcosa di positivo. Come mai? Questa piccola parabola del lievito, in definitiva, sembrerebbe anche mettere in discussione e rifondare il modo “umano” di intendere il regno di Dio, la grazia, la fede, l’ubbidienza.

Le due parabole, granel di senape e lievito, potrebbero essere considerate “rafforzative” l’una dell’altra?

 

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore Saverio Scuccimarri, docente e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

 

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