Il pastore avventista tirocinante Nicolò D’Elia ci invita a riflettere su Giacomo 3,1-2: “Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo”. In che modo le nostre parole possono essere fonte di benedizione?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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