In questa puntata, Roberto Vacca e Adelina intervistano Alessandra, una donna che qualche anno fa avrebbe potuto essere facilmente l’ennesima vittima del cosiddetto “femminicidio”. Ecco cosa scriveva nel febbraio del 2009 sul suo dramma la Gazzetta di Padova:
Insegue l’ex moglie: nell’auto tanica di benzina e accetta. Arrestato. Dopo 4 anni di persecuzioni alla compagna che lo aveva lasciato. Due denunce non lo avevano convinto a desistere.
Minacciava e picchiava l’ex moglie. Lo hanno fermato solo le manette. E’ stato bloccato mentre seguiva in auto la ex, nel bagagliaio aveva una tanica di benzina e un’accetta. E tutto porta a pensare che l’uomo stesse mettendo in pratica la vendetta meditata da tempo. In carcere e’ finito un operaio padovano di 49 anni, che fino al 2005 viveva con la famiglia, con due figli (uno e’ minorenne). Le liti violente con la compagna sono cominciate quattro anni fa, quando lei ha espresso la volonta’ di volerlo lasciare e di chiedere la separazione. Sono state subito botte; per due volte la donna lo ha anche denunciato, tra un via vai dei carabinieri, avvisati ogni volta dai vicini impauriti dalle urla che arrivavano dalla loro casa. Un giudice aveva finito con l’intimare all’operaio di non avvicinarsi piu’ all’ormai ex moglie, anche per cercare di tutelare i figli, uno dei quali e’ oggi ospite di una comunita’ di recupero. Si e’ andati avanti fino allo scorso 20 gennaio, quando l’uomo ha cominciato a seguire l’ex moglie, con intendimenti non proprio bonari, come poi ha confermato il sequestro della tanica di benzina e dell’accetta.

A distanza di alcuni anni dal tentato omicidio abbiamo chiesto ad Alessandra come e’ cambiata la sua situazione e cosa si sente di dire alle tante donne che oggi possono diventare le nuove vittime di un fenomeno che non accenna a diminuire

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