Vasta operazione della polizia di Stato giovedi’ mattina per stroncare un giro di prostituzione a Firenze. Gli agenti della squadra mobile hanno arrestato otto persone, tutte albanesi, accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le lucciole, tutte connazionali degli sfruttatori, venivano fatte prostituire in strada, zona Novoli, alla periferia Nord di Firenze. (…) Al vertice dell’organizzazione c’era un uomo, 37 anni, albanese, che gestiva tutto da un carcere in Albania, dove si trova detenuto per tentato omicidio. Il gruppo controllava in particolare due vie di Novoli, via Forlanini e via Pellas, alla immediata periferia nord della citta’. Le lucciole che non ne facevano parte e che tentavano di esercitare nella zona venivano aggredite e allontanate. In alcuni casi gli altri sfruttatori pagavano un canone all’organizzazione, circa 300 euro al mese, per permettere alle loro protette di lavorare in zona. I clienti venivano agganciati in strada. I rapporti, il cui costo variava dai 30 ai 100 euro, avvenivano in auto o in alcuni appartamenti di via Pellas, affittati dagli sfruttatori. Numerosi nell’ultimo periodo gli esposti presentati dai residenti, per segnalare un via vai sospetto nei loro condomini. Le prostitute, tutte albanesi di età compresa tra i 20 e i 30 anni, erano controllate a vista dagli sfruttatori, che arrivavano anche ad arrampicarsi sugli alberi per controllare il numero di clienti raccolto da ciascuna nell’arco della serata. (da un articolo di Matteo Leoni pubblicato su “Il Corriere fiorentino” del 20 ottobre 2016)
Una vicenda di sfruttamento simile alle tante che troviamo in molte altre parti d’Italia. E proprio per questo (e per la vicinanza dei luoghi alla sede della RVS di Firenze) ne abbiamo parlato con Adelina, nata in Albania, anche lei, anni fa, rapita e costretta a prostituirsi in alcune citta’ italiane. Fino al momento in cui ha trovato la forza e il coraggio di ribellarsi, ma con poche prospettive per un futuro sicuro nel nostro Paese.

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