La tua lettura è razionale o relazionale?

Edyta Jankiewicz – Ero seduta in chiesa e mi sentivo benedetta dal sermone che mio marito aveva appena predicato. Aveva parlato della salvezza quale dono gratuito della grazia di Dio, “l’unica grande verità centrale, che deve essere tenuta a mente” (Ellen G. White, MS 31, 1890), e del nostro ruolo di “fissare lo sguardo su Gesù” (Ebrei 12:2). Mentre rimanevo seduta sulla panca a riflettere, ho sentito qualcuno dire: “Capisco che dovremmo fissare il nostro sguardo su Gesù, ma come si fa?”. La stessa domanda, in una versione un po' diversa, mi aveva confuso per molti anni.

Fin dall’infanzia, la mia fede è stata nutrita sia da una famiglia avventista sia da una chiesa e da una scuola della denominazione. Avevo quindi una buona base per abbracciare la fede come una cosa mia. Tuttavia, mentre comprendevo e accettavo gli aspetti intellettuali (testa) e comportamentali (mani) degli insegnamenti cristiani, l'aspetto relazionale (cuore) della fede mi sconcertava. Avevo sentito per anni parlare sull'importanza di avere "una relazione personale con Gesù" ma, onestamente, le relazioni con le persone sono già abbastanza difficili, quindi come si fa ad avere una relazione con un Dio invisibile?

Sapevo che doveva avvenire tramite la lettura della Bibbia eppure, nella mia esperienza, leggere la Scrittura mi aveva aiutato a conoscere Dio ma non a conoscerlo veramente. E mentre studiavo per il master in teologia, questa domanda sul “come” – come fissiamo i nostri occhi su Gesù o come abbiamo una relazione con lui – continuava a confondermi. È stato solo dopo gli studi di dottorato in teologia pratica che ho capito questo “come”; e, per tutto il tempo, è stato davvero attraverso la lettura della Bibbia. Ma il segreto risiedeva nel "come" leggere la Bibbia.

Modi di leggere le Scritture 
Se sei in ambienti cristiani da un certo periodo di tempo, ti sarai imbattuto nel concetto che la Bibbia è come una lettera di Dio; tuttavia, quello a cui potresti non aver pensato è il fatto che, così come ci sono modi diversi di leggere una lettera, ci sono modi diversi di leggere la Scrittura.

Immagina per un momento di tornare a casa dopo una giornata impegnativa. Vai alla cassetta delle lettere, ti fermi a controllare la posta e trovi due lettere indirizzate a te. La prima è del tuo commercialista. È da tempo che aspetti questa comunicazione, sperando che il tuo commercialista sia riuscito a calcolare un buon rimborso. Apri questa lettera e scorri le due pagine per trovare le informazioni di cui hai bisogno.

La seconda lettera è di una cara amica che non senti da un po’. Porti questa lettera in casa e la appoggi sul tavolo della cucina. Metti su il bollitore e ti cambi di abito. Quindi, ti siedi sulla tua sedia preferita con una bevanda calda e alzi i piedi. Ora sei pronta per leggere la lettera. Guardi la busta e noti che la calligrafia della tua amica non è cambiata in tutti questi anni. Solo allora apri la lettera e cominci lentamente a leggere, deliziandoti di ogni parola e godendo della presenza della tua amica.

Il modo in cui agiresti con due lettere come queste rivela che ci sono diversi modi di leggere in base alle tue aspettative. Nel caso della lettera del commercialista, le tue aspettative sono informative. Nel caso della lettera della tua amica, le aspettative sono relazionali. Allo stesso modo, ci sono diversi modi di leggere la Bibbia.

Un approccio informativo alla lettura della Scrittura significa che l'obiettivo è ottenere informazioni, quindi chiedi allo Spirito Santo di aiutarti a capire, e poi pensi, studi e analizzi le parole che leggi. Potresti anche porre domande informative, per esempio: “Cosa potrebbe aver significato questo testo per l'autore?” e “Come potrebbero aver compreso questo versetto le persone alle quali era destinato in origine?”. Lo scopo della lettura informativa delle Scritture è comprendere tutto ciò che possiamo su Dio e sui suoi scopi nel mondo.

Al contrario, un approccio relazionale alla lettura della Scrittura significa che l’accento viene posto sul godere della presenza di Dio. Quindi chiedi allo Spirito Santo di aiutarti a capire cosa Dio potrebbe dirti, personalmente. Potresti anche porre domande relazionali, del tipo: “Cosa dice questo testo su chi è Dio?”. E anche: “Cosa dice questo versetto su come Dio mi vede, o vuole che io sia?”. Lo scopo della lettura relazionale della Scrittura è conoscere Dio.

Funzionare insieme 
Quale di questi approcci è più importante? Porsi questa domanda è come chiedere: “Cos'è più importante inspirare o espirare?”. La lettura informativa della Scrittura è importante in quanto modella il nostro pensiero su Dio; tuttavia, è possibile trascorrere molte ore nello studio della Bibbia e non essere toccati dall'amore di Dio. Considera le parole di Gesù: “Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!” (Giovanni 5:39,40).

Inoltre, come dimostrato nella vita dei farisei, uno studio puramente accademico della Bibbia può sfociare in un freddo intellettualismo, che alla fine porta all'orgoglio spirituale. Al contrario, un approccio relazionale alla lettura della Scrittura è importante in quanto ci aiuta a conoscere Dio, a godere della sua presenza nella nostra vita e a sperimentare il suo amore a un livello profondamente personale. Tuttavia, una lettura puramente personale della Bibbia può essere egocentrica e superficiale nel migliore dei casi, e, nel peggiore dei casi, può diventare inganno e delusione se non bilanciata con riflessione e studio attenti. Proprio come la respirazione coinvolge sia l'ispirazione che l'espirazione, la lettura informativa e quella relazionale della Scrittura devono funzionare insieme.

Trascorrere del tempo 
Poiché gli avventisti hanno la tendenza a enfatizzare il pensiero attento e lo studio della Parola di Dio, molti di noi hanno una comprensione relativamente buona di come studiare la Bibbia per ottenere informazioni su Dio e sui suoi scopi per il mondo. Tuttavia, come è accaduto a me quando ero più giovane, potresti non essere sicuro di come leggere la Bibbia in modo relazionale. Per esplorare il “come” della lettura relazionale delle Scritture, è utile pensare alle nostre relazioni umane, che crescono e si sviluppano quando trascorriamo del tempo con gli altri. Allo stesso modo, la nostra relazione con Dio può svilupparsi solo se trascorriamo del tempo con lui. Ma come passare il tempo con un Dio invisibile?

Ellen G. White (scrittrice cristiana e tra i fondatori della Chiesa avventista, ndt) lo ha spiegato in questo modo: “Per noi sarebbe bene dedicare un’ora al giorno alla meditazione e alla contemplazione della vita del Cristo. Dovremmo esaminarne ogni particolare, immaginando tutte le scene, soprattutto quelle finali” – La speranza dell’uomo, p. 59.

Queste semplici parole forniscono un modello per leggere la Scrittura in modo relazionale. Innanzitutto, un buon punto di partenza è leggere la vita di Gesù descritta nei Vangeli, poiché questo ci permette di conoscere Dio nel contesto della vita umana. In secondo luogo, leggere con attenzione, considerando ogni scena, “esaminarne ogni particolare”, implica che questo modo di leggere non riguarda la velocità e la quantità, ma piuttosto la profondità e la ricettività; quindi, è importante scegliere un testo breve. Terzo, siamo incoraggiati a soffermarci “immaginando tutte le scene”. Se da bambini tutti eccellevamo nell'immaginare, molti di noi hanno perso questa capacità da qualche parte tra l'asilo e il diploma di scuola superiore. Non solo, a causa della nostra enfasi sulla verità e sul pensiero razionale, molti di noi considerano il dono dell'immaginazione, dato da Dio, in modo un po' dubbioso quando considerano la lettura delle Scritture. Nondimeno, mentre stiamo “immaginando tutte le scene”, creiamo uno spazio affinché lo Spirito Santo ci aiuti a entrare in momenti specifici della vita di Gesù e a condividere la sua esperienza. Proprio come le esperienze condivise sono fondamentali in tutte le relazioni umane, è attraverso le esperienze condivise con Gesù che la nostra relazione con lui può svilupparsi.

Un esempio pratico 
Per dimostrare come funzionano insieme la lettura informativa e quella relazionale delle Scritture, voglio condividere l'esperienza che ho vissuto all'inizio di questa settimana nel leggere e riflettere sul testo di Luca 13:10-17. 

Ho cominciato, come mi piace fare sempre, pregando che Dio mi “dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui” (Efesini 1:17). Ho poi letto il brano almeno due volte, iniziando con un approccio informativo o di studio, per poi passare a una lettura relazionale. Il testo parla di Gesù che guarisce una donna curva in giorno di sabato. Ecco alcuni dei dati che ho raccolto attraverso un approccio informativo: Gesù era nella sinagoga di sabato; per l’autore del brano la donna era resa inferma da uno spirito; Gesù aveva il potere di guarire le malattie quale prova della sua divinità; il capo della sinagoga citava la legge di Dio quando rimproverava Gesù per la guarigione effettuata di sabato; Gesù diede priorità alla vita della donna rispetto a un'interpretazione rigorosa dell'osservanza del sabato; e il pubblico di Gesù era diviso nella risposta a lui.

Avendo un chiaro senso delle verità che necessitavo conoscere da questo brano, l’ho poi riletto, questa volta immaginando di essere la donna, piegata e incapace di raddrizzarsi, nella sinagoga di quel sabato mattina. Ho immaginato le numerose persone che mi circondavano, la maggior parte delle quali non si curava di me, una donna in una società patriarcale e per giunta disabile. Ho immaginato come mi sarei sentita quando Gesù mi ha guardato negli occhi e mi ha chiamato ad andare davanti. Sono introversa e non mi piace essere al centro dell'attenzione in mezzo a una folla di persone. Forse questa donna si è sentita allo stesso modo a causa della sua disabilità. Poi ho immaginato come doveva essere stato vedere Gesù porre le mani su di me e dire che ero stata liberata dalla mia infermità, e poter raddrizzare la schiena per la prima volta in 18 anni.

Mi immaginavo dentro questa storia e ho pensato alla bellezza e alla bontà di Gesù che conosce la mia fragilità eppure mi vede. Nella folla dell'umanità, lui mi vede e mi ama, e vuole darmi pienezza di vita. Mentre il brano parlava al cuore piuttosto che solo alla testa, mi sentivo in colpa per la mia incapacità di vedere, a volte, le persone emarginate di questo mondo attraverso gli occhi di Gesù, e per il fatto che quando non riesco a difendere la dignità “di uno di questi minimi”, non sono le mani e i piedi di Cristo nel mondo.

Tempo speciale 
Leggere il testo biblico in questo modo ha creato un tempo speciale tra Gesù e me. Nessun altro stava incontrando Gesù allo stesso modo, tramite il medesimo brano e proprio in quel momento. Come per le relazioni umane, questo momento speciale con Gesù ha aggiunto un nuovo ricordo agli strati di memorie di momenti simili trascorsi con lui, e rafforzato l'aspetto relazionale della mia fede.

Quindi, se ti sei mai chiesto come fissare lo sguardo su Gesù, o come avere una relazione personale con lui, ti invito ad essere intenzionale nel creare spazio e tempo per leggere la Scrittura in un modo che ti permetta di entrare in momenti specifici della vita di Gesù e di condividere le sue esperienze, perché al centro di tutte le relazioni ci sono le esperienze condivise. Ho sempre pensato che mancasse qualcosa quando molti cristiani parlavano di grazia. Non fraintendetemi, concordo con tutto il cuore sull'importanza della grazia. Dopo tutto, "è per grazia che siete stati salvati" (Efesini 2:5). È difficile trovare un argomento più importante.

[Edyta Jankiewicz si occupa dei Ministeri Avventisti per la Famiglia nel gruppo dei Ministeri per il discepolato presso la Regione Pacifico del sud della Chiesa]

[Fonte: Adventist Record. Traduzione: L. Ferrara]

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