Una sosta umanitaria per incoraggiare i migranti e distribuire prodotti per l’igiene.

Notizie Avventiste – Il 24 e 25 luglio, un gruppo di dirigenti e pastori della chiesa avventista ha visitato un centro a Ciudad Juárez, città messicana al confine con gli Stati Uniti, dove sono ospitati i migranti a cui è stato rifiutato l’ingresso negli Usa e in attesa di poter richiedere asilo.

Daniel Honore, presidente della Federazione Nord-orientale della chiesa, ha poi riferito in un post su Facebook che queste persone vivono in “condizioni strazianti” sia a livello abitativo sia sanitario, senza cure mediche. “In due o tre famiglie” ha continuato “sono ammucchiate in baracche di due stanze, senza letti con sottili materassi stesi sul pavimento. Queste famiglie cucinano i pasti all’aperto su griglie improvvisate di pietre e mattoni. Abbiamo visto bambini con infezioni della pelle e dell’orecchio che non ricevono alcuna cura”.

I migranti visitati provengono principalmente da Guatemala, El Salvador e Honduras. “Abbiamo incontrato una famiglia avventista il cui padre era diacono consacrato nella sua chiesa a El Salvador” ha spiegato Honore “Ci hanno detto di aver rinunciato a tutto e di essere fuggiti quando le gang hanno minacciato di rapire la loro figlia dalla scuola avventista che frequentava se non avessero pagato regolarmente il pizzo per ricevere ‘protezione’”.

Ad accompagnare Honore, vi erano anche il presidente e 13 pastori della Southwest Region della chiesa avventista che hanno consegnato sei carichi di prodotti per l’igiene e la cura della persona. Iniziativa molto apprezzata dai migranti.

Le forniture sono state finanziate da nove Federazioni, ciascuna delle quali ha contribuito con un importo di 1.000 dollari. In futuro sono in programma nuove visite di pastori di altre Federazioni di chiese avventiste, tra i quali R. Clifford Jones, presidente della Lake Region Conference, con sede a Mokena, in Illinois.

“Dobbiamo separare la politica dalle persone e occuparci in particolare dei più deboli e vulnerabili” ha affermato Jones “Dobbiamo guardare le persone con gli occhi di Dio, soprattutto gli stranieri. Dobbiamo lavorare per ristabilire le famiglie, specialmente quelle in fuga da condizioni disumane e da persecuzioni”.
[lf]

[Foto e fonte: Adventist Review]

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