In questo numero di “Leggiamo insieme” Roberto Vacca intervista Tomaso Montanari, docente dell’Universita’ di Napoli, autore del libro: “A cosa serve Michelangelo?“, ed. Einaudi.

C’e’ un’idea – di casa persino al ministero dei Beni culturali italiano in questi anni – secondo cui l’Italia potrebbe diventare una grande «Disneyland culturale»: ma e’ davvero a questo che serve il tessuto artistico e paesaggistico che abbiamo ereditato e che stiamo rovinando?
Per rispondere, si puo’ partire dalla storia di un crocifisso attribuito a Michelangelo e acquistato dal governo Berlusconi per piu’ di tre milioni di euro: raccontarla significa parlare del potere del mercato, dell’inadeguatezza degli storici dell’arte, della cinica manipolazione dei politici e delle gerarchie ecclesiastiche, del perverso sistema delle mostre, del miope opportunismo dell’universita’ e della complice superficialita’ dei mezzi di comunicazione.
Il degrado del ruolo della storia dell’arte nel discorso pubblico accompagna la metamorfosi del ruolo del patrimonio storico e artistico: da gratuito strumento di crescita culturale garantito dalla Costituzione, a parco dei divertimenti a pagamento.

Condividi

Articoli recenti