“Che cosa puo’ fare una giornalista quando si accorge che non riesce piu’ a tenere gli occhi aperti? L’autrice racconta la sua esperienza con il blefarospasmo, un disturbo neurologico che nei casi piu’ gravi e’ definito “cecita’ funzionale” e per cui non esistono terapie risolutive. Nasce così un diario in cui l’incontro con terapie diverse – dall’agopuntura alla meditazione – s’intreccia col racconto dei mesi trascorsi al buio, e delle difficoltà di convivere con un disturbo che si manifesta in modo bizzarro e imprevedibile, fino a una risoluzione che lascia aperti molti interrogativi. Una testimonianza personale e commovente che Paola Emilia Cicerone ha voluto integrare partendo dalla sua esperienza di cronista nel mondo della salute, per riflettere su quanto possa essere difficile il dialogo tra paziente e curante, particolarmente oggi che la medicina sembra avere perso in umanita’ quello che ha guadagnato in competenza tecnica. E sulle sfide che si presentano a chi deve fare i conti con il problema di salute, dalla difficolta’ di orientarsi nel mare di informazioni disponibili in rete, a quella di capire cosa ci sia di valido nella crescente offerta di terapie alternative”. (da ibs.it)

In questo numero di “Leggiamo insieme” Roberto Vacca ha intervistato Paola Emilia Cicerone,  giornalista collaboratrice con L’Espresso, Mente e Cervello e Vita e Salute, autrice del libro Cecita’ Clandestina, ed. Maria Margherita Bulgarini.

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