In questo numero Roberto Vacca intervista Lucia Vantini, autrice del saggio “Il sé esposto. Teologia e neuroscienze in chiave fenomenologica” (Cittadella, 2018).

Ogni storia si riconosce per le tracce che lascia e per i sogni che coltiva. In noi, esseri di memoria e desiderio, il mondo assume una forma personale, plasmata da sensazioni, pensieri, emozioni, decisioni e azioni. Le neuroscienze raccontano tutto questo descrivendo processi corporei oggettivi, provocando la teologia là dove tratteggia il risveglio della creatura nuova in Cristo. Attraverso la fenomenologia il testo incrocia i diversi linguaggi, mostrando che dall’attrito emerge qualcosa di nuovo (dalla presentazione del saggio sul sito cittadellaeditrice.com).

Lucia Vantini (1972), docente di Antropologia filosofica allo Studio Teologico San Zeno e di Teologia fondamentale all’ISSR San Pietro Martire di Verona, è attualmente assegnista di ricerca presso l’Università della stessa città. È membro del Coordinamento delle Teologhe Italiane (CTI) e della comunità filosofica Diotima.

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