“La parola d’ordine e l’arma contro ogni paternalismo deve essere: autonomia”. Giuseppe Gangale in Rivoluzione protestante, uscito nel gennaio 1925, sviluppo’ il discorso che andava svolgendo sul settimanale Conscientia da lui diretto. Di fronte al cattolicesimo, che “prima di essere istituto o teologia, e’ mentalita’”, cioe’ abitudine al conformismo e culto dell’autorita’, occorre un completo rivolgimento, un modo diverso di essere cristiani nella societa’ e nella storia. Rivoluzione protestante si configurava dunque come una sorta di “manifesto-appello” perche’ l’Italia riconoscesse, mentre altre rivoluzioni erano in corso, quella che davvero le era mancata e di cui aveva estrema necessita’. Gangale declinava cosi’ sul piano religioso – ma anche politico e sociale – temi fortemente consonanti con quelli dell’amico editore, Piero Gobetti.
In questo numero della rubrica “Leggiamo insieme”, vi proponiamo l’intervista che Roberto Vacca ha fatto al teologo evangelico Paolo Ricca, autore della postfazione a questo saggio di Giuseppe Gangale ripubblicato quest’anno dalle Edizioni di Storia e Letteratura.

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