Prima della presentazione nella Facolta Avventista di Teologia di Firenze del libro “Uno non vale uno. Democrazia diretta e altri miti d’oggi” (Editore: Marsilio), Nicolò D’Elia ha intervistato l’autore Massimiliano Panarari (LUISS-Roma / Università Bocconi-Milano).

L’utopia di una società orizzontale, trasparente e senza gerarchie è tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, complice l’impatto destabilizzante di internet sul nostro modo di comunicare e di valutare l’operato della classe dirigente. Da dove ha origine l’opinione diffusa secondo la quale, se la gente comune potesse esercitare pienamente il potere, tutto andrebbe meglio? Sappiamo davvero di cosa parliamo quando parliamo di democrazia diretta?

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