Elisa Magnano – Dal 5 all’11 novembre, la comunità avventista di Lentini ha vissuto una splendida Settimana di preghiera. In quei giorni abbiamo avuto momenti di comunione, lo Spirito Santo è venuto in nostro aiuto, permettendo a ognuno di aprire il proprio cuore. Ha trasformato le nostre debolezze e ha scolpito nelle nostre menti la gioia di seguire Gesù come suoi discepoli.

Ogni sera, la nostra pastora, Abigaela Trofin, condivideva un messaggio in cui raccontava un po’ di sé e cosa ha significato per lei la chiamata di Dio nella missione. Poi ogni dipartimento locale svolgeva un’attività che coinvolgeva ciascun membro di chiesa. La settimana si è conclusa con una cena spirituale, in cui abbiamo messo Gesù a capotavola, ma soprattutto a capo della nostra vita, rinnovando il nostro impegno con lui. Abbiamo cantato al nostro Dio un cantico nuovo. L’emozione è stata grande, perché non vivevamo un momento simile da prima della pandemia. La luce del Signore non può essere nascosta e adesso tocca a noi portarla al mondo.

Pomeriggio di canto e lode 
Angelino Pinella – Si dice che quando si canta, si prega due volte, per questo motivo il Dipartimento Musica della chiesa di Lentini ha organizzato un programma speciale nel pomeriggio di sabato 10 dicembre. L’invito non era rivolto solo ai fratelli e alle sorelle nella fede, ma anche ad amici e parenti.

Abbiamo chiesto ai membri della nostra comunità di indicare quale fosse il loro canto preferito per cantarlo insieme. Poi ognuno ha dato la sua testimonianza, motivando la scelta, raccontando quale gioia avessero provato o quale grande prova avessero superato associate a quelle melodie. Un canto imparato durante l’infanzia può fare la differenza nella nostra vita di fede. Molti di noi si trovano a far parte di questa grande famiglia proprio perché le parole giuste, al momento giusto hanno fatto cantare il nostro cuore. C’è sempre un buon motivo per rendere gloria al Signore, quindi come dice il Salmo 150: “Ogni creatura che respira, lodi il Signore. Alleluia” (v. 6).

[Foto: Ciro Magnano]

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