M25-Mondo_Europa secolare e postmoderna1Maol/EudNews – Andate e fate discepoli è la missione affidata da Gesù duemila anni fa e il fondamento della Chiesa avventista. Con questo mandato in mente, la Divisione Intereuropea (Eud) ha organizzato a Cernica, in Romania, il primo comitato consultivo sulla missione.

Circa 30 delegati, direttori e assistenti del dipartimento Ministeri Personali  provenienti da sei diverse Unioni della Chiesa, si sono riuniti, dal 19 al 22 giugno, per partecipare all’incontro condotto dal past. Paolo Benini, direttore dei Ministeri Personali e della Missione avventista presso l’Eud.

SONY DSCNel messaggio di apertura, Paolo Benini ha evidenziato la necessità di «promuovere la grande verità e lo stile di vita che conosciamo, nella società postmoderna e secolarizzata di oggi». Un tema di cui hanno parlato tutti gli oratori.

Per Gary Kraus, responsabile della Missione avventista alla Conferenza Generale, «la missione, come la intendiamo noi, è ben strutturata nella Chiesa avventista e il suo obiettivo fondamentale è quello di annunciare la salvezza per mezzo di Gesù Cristo che perdona, giustifica, santifica e rigenera». È questa la finalità che dà senso a tutti i progetti sostenuti dalla Missione avventista, il dipartimento che sponsorizza i programmi evangelistici con il chiaro intento di creare nuove comunità nei luoghi dove non ci sono avventisti.

SONY DSCKrause ha anche presentato il concetto dei «Centri di speranza», un approccio cristiano al servizio olistico che offre ospitalità, istruzione, assistenza, promozione della salute e dello stile di vita. Il tutto in modo integrato, creando fiducia e amicizia, condividendo la conoscenza di Cristo e dei suoi progetti per l’umanità.

Delbert Pearman, responsabile mondiale della pianificazione nel dipartimento Missione avventista, ha spiegato e distribuito materiale su come organizzare un centro di speranza e come ottenere il sostegno finanziario.

«Sono davvero colpito dalla passione e dall’impegno di tutti i soggetti coinvolti in questa grande sfida per evangelizzare l’Europa», ha affermato Pearman.

SONY DSC«Costruire chiesa e missione significa confessare la nostra fede», ha precisato Paolo Benini che ha ribadito i cinque fattori di crescita della chiesa: leader formati, consiglio degli anziani, gruppi di azione della Scuola del Sabato, famiglia e ministero della preghiera.

L’incontro è stato più amministrativo che didattico; tutti i partecipanti sono arrivati con l’intento di comprendere meglio caratteristiche, priorità, strategie e finanziamenti per i progetti missionari proposti.

«È la prima volta che abbiamo organizzato un evento simile», ha continuato Paolo Benini, «pur se abbiamo avuto alcuni obiettivi amministrativi specifici in mente, uno spazio è stato riservato alla condivisione di programmi, esperienze, progetti e priorità. E saranno sicuramente questi i momenti più ricordati».

La discussione generale ha dimostrato che la missione della Chiesa in Europa non è strutturalmente in crisi, né lo è la sua crescita o il recupero dei membri nella vita comunitaria. Ogni Unione ha portato interessanti esempi di attività che hanno prodotto conversioni e risultati positivi.

«Questo incontro è stato un’ottima occasione per condividere idee, progetti, riflessioni e insuccessi in modo da essere in futuro più efficienti nella testimonianza», ha affermato Gabriel Maurer, segretario esecutivo dell’Eud.

È stato incoraggiante ed emozionante vedere come le Unioni e le Federazioni affrontano le esigenze specifiche dei loro territori e come tanti uomini e donne portano a termine progetti notevoli con impegno altruistico e mezzi limitati. La visione globale dei delegati della Conferenza Generale, insieme con la particolare attenzione dei leader e degli esperti europei, sembra essere la formula più efficace per condividere il Vangelo.

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