Michele Abiusi – Nella Bibbia, la figura di Maria è sicuramente tra le più belle e le più privilegiate. Di lei avevano scritto i profeti: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele” (Isaia 7:14).

Nella Bibbia 
Cosa sappiamo di Maria? Abitava a Nazaret, era vergine, era promessa sposa a Giuseppe, era discendente di Davide. Il Vangelo di Matteo racconta: “La nascita di Gesù Cisto avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati’. Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: ‘La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele’, che tradotto vuol dire: ‘Dio con noi’. Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù” (Mt 1:18-25).

Educata nell’ambiente palestinese del primo secolo, Maria conosceva la Scrittura e osservava le leggi. Timorosa di Dio e persona di grande fedeltà, è stata la prescelta per il compito più grande che mai sia capitato a una donna: portare in grembo l’Emmanuele! E difatti, quando l’angelo le si presenta per darle l’annuncio, accetta la volontà di Dio (cfr. Luca 1:38). Poi, loda Iddio nel cantico, conosciuto anche come Magnificat, riportato in Luca 1:47-55.

Non aveva sempre avuto chiara la missione di Gesù. Infatti, quando il ragazzo aveva 12 anni lo rimproverò perché si era allontanato dal gruppo e l’avevano cercato per tre giorni. Una volta aveva pensato che fosse “fuori di sé” (Marco 3:21-22). Ma Gesù l’ha onorata all’inizio del suo ministero pubblico, alle nozze di Cana (cfr. Giovanni 2:1-8)

“Sebbene Maria non avesse una concezione esatta della missione del Cristo, aveva però in lui una piena fiducia. Gesù rispose a quella fede. Compì il suo primo miracolo per onorare la fiducia di Maria…” – Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, p. 95.

Infine, la troviamo presente al Calvario (cfr. Giovanni 19:26-27). 
Questa è Maria così come è presentata nella Sacra Scrittura.

Nella tradizione 
Nella tradizione, creata in seguito, questa donna ha conosciuto un’ascesa incredibile e, se fosse in vita, sicuramente direbbe a chi le ha attribuito certe definizioni che si è sbagliato. Cito solo i punti salienti: Madonna (cioè mia Signora), dispensatrice di grazia, sempre vergine, Madre di Dio, Assunta in cielo, Immacolata concezione, co-redentrice.

Come cristiani avventisti del settimo giorno, pur riconoscendo Maria come la madre di Gesù e una donna che ci ha lasciato un esempio da seguire, confutiamo le precedenti affermazioni per motivi “scritturali”. 
La Bibbia dice che vi è: 
– un solo Dio al quale rendere il culto. “Allora Gesù gli disse: ‘Vattene, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto’” (Matteo 4:10); 
un solo Salvatore. “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12); 
un solo Mediatore. “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5). 
Inoltre, non è vergine perpetua. “e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù” (Matteo 1:25).

Altre implicazioni non bibliche 
La festa dell’Immacolata concezione, che il mondo cristiano cattolico celebra, è quella che pone poi le basi per tutta una serie di implicazioni non bibliche. Ad esempio, il privilegio di Maria in virtù del quale fu esente dal peccato originale e piena di grazia sin dal primo istante della sua esistenza. Questo privilegio fu dichiarato dogma di fede da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 mediante la bolla Ineffabilis Deus.

L’epistola ai Romani, capitolo 5, definisce con estrema chiarezza Cristo come secondo Adamo; difatti il primo Adamo è il capostipite dell’umanità decaduta; il secondo Adamo è il capostipite dell’umanità rigenerata. Cristo è nella condizione di Adamo, senza peccato che lo obbliga a peccare, ed è l’unico secondo Adamo che ha restituito all’umanità decaduta la forza uguale e contraria che ci pone nella condizione di schierarci dalla parte di Dio mediante la nostra scelta personale.

Va da sé che poi un dogma ne porta un altro… 
Se Maria era senza peccato, il suo corpo non poteva essere trattenuto nel sepolcro a decomporsi, ma dopo tre giorni dalla sua morte fu assunta in cielo. Quindi Maria venne incoronata regina dei cieli e sedette alla destra di Cristo. Tutto questo racconto non è biblico.

Il cattolicesimo romano, nel Concilio Vaticano II, ha definito con chiarezza la sua posizione sulla mariologia attraverso l’enciclica Lumen Gentium e questo pone uno degli ostacoli più forti al cammino “ecumenico” in atto. Le chiese evangeliche insistono sull’unicità di Cristo. E succede che, per contrapposizione al cattolicesimo, gli evangelici parlino poco di Maria.

Vorrei dire a tutti che dobbiamo prendere esempio da Maria, la migliore donna del suo tempo! 
Tutto il resto sono affermazioni che non trovano traccia nella Sacra Scrittura.

Il Signore illumini tutte le persone ad andare a Cristo.

“Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra” (Filippesi 2:9-10). 

 

 

 

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