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Tra proteste, che andavano avanti da giorni nelle aule e fuori, contestazioni, parole grosse, spintoni, senatori dell’opposizione seduti a terra a Palazzo Madama con cartelli «denunciateci tutti», flash mob in piazza di FDI e un giudizio ancora atteso — possibile — sui profili di costituzionalità che per alcuni sono dubbi, è stato ieri trasformato in legge il decreto sicurezza. Una stretta su reati (14 in più) e pene (aggravate per 9 tipologie di condanna), su tipologie e interventi che ha spaccato in due senza mezze misure maggioranza e opposizione, come il voto dimostra: 109 sì, 69 no e un astenuto.
Sulla filosofia di fondo della legge e sul tema più generale della “sicurezza” – anche in una prospettiva evangelica – abbiamo chiesto un parere al professor Fulvio Ferrario, della Facoltà valdese di teologia di Roma.
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