Noi, donne e uomini dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (O.I.V.D.), in questa tragica evoluzione della situazione afghana siamo in forte apprensione per il popolo e in particolare per le donne, primo bersaglio dei fanatismi politici e religiosi, che ora sono terrorizzate dal regime di schiavitù che si prospetta.
In ogni avventura armata – come quella dell’intervento internazionale in Afghanistan – per avere consenso si strumentalizzano i diritti delle donne facendole passare come motivazione del proprio operato. E così da decenni assistiamo ad una guerra infinita che ha aperto la strada a vessazioni, stupri, morte.
In queste ore apprendiamo il diffondersi di crimini e aggressioni ai danni delle donne, il rapimento di donne nubili, la “ricerca casa per casa”, e in particolare l’accanimento contro giornaliste, avvocate o attiviste che si erano impegnate nella società civile per la parità di genere.
Per noi in questo momento è un atto politico sostenere la resistenza e il coraggio delle donne afghane, tutte sicuro bersaglio della guerra dei taleban, espressione di un patriarcato dai mille volti che non smettiamo di smascherare.

E’ questo l’inizio di un comunicato che l’OIVD ha diffuso in rete in queste ore. Con Gabriella Rustici, dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne, parliamo della situazione di pericolo in cui si trovano tante donne in Afghanistan, della condizione di arretratezza appena scalfita dai venti anni di occupazione militare, e della necessità di corridoi umanitari che mettano in sicurezza le donne che più si sono esposte per l’emancipazione femminile in questo sfortunato Paese.

La trasmissione dedicata all’attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10
 

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