Michele Abiusi – “C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Giacomo 5:14, 15).

Su questo testo biblico si basa il “sacramento” cattolico dell’estrema unzione, secondo il quale un infermo di cui si teme la morte, riceve l’unzione con l’olio di oliva benedetto dal vescovo. Ministro di questo sacramento è il sacerdote.

E la Chiesa avventista cosa insegna in materia? Per i cattolici, lo ripetiamo, l’estrema unzione è il sacramento nel quale il malato, per mezzo di un’unzione con olio consacrato e di una preghiera, riceve la grazia per il conforto e il sollievo dell’anima, e per la remissione completa di tutti i peccati.

È questo di questo che parla l’apostolo Giacomo nel testo iniziale? Secondo il Commentario Biblico Avventista (Adventist Bible Commentary) questa esortazione è un invito alla preghiera per chi soffre o è in un letto di malattia. Lo stesso Giacomo sottolinea che non l’olio, ma la preghiera della fede salverà il malato. È quindi un invito agli anziani di pregare e cooperare con i propositi di Dio.

La Chiesa primitiva certamente non ha legato a qualcosa di magico tale unzione (come d’altronde per tutti i “sacramenti”). Bisognerà aspettare l’VIII secolo per arrivare alla pratica dell’estrema unzione così come viene praticata oggi nel cattolicesimo. Gli uomini sono solo degli strumenti; è il Signore che ristabilisce il malato che esprime la volontà di voler guarire e di confidare nel Gran Medico. Naturalmente noi non riusciamo a conoscere la volontà di Dio e come agirà, però Giacomo ci insegna che non è Dio a causare la sofferenza (cfr. Giacomo 1:13). Pertanto, possiamo affermare: la preghiera della fede salverà il malato (intesa come salvezza dalla morte eterna) e lo ristabilirà (se il Signore riterrà che questo sia il meglio per lui). Il cristiano maturo accetterà comunque la volontà di Dio. La preghiera, fatta con fede, ha come conseguenza il perdono dei peccati.

La Chiesa avventista pratica l’unzione ai malati ancora coscienti che vogliono affidarsi totalmente al Signore. Ellen G. White, co-fondatrice della denominazione, raccomanda di visitare gli ammalati e di pregare per loro. “Quando dei ministri forti nella fede pregano per i malati, l’umanità è messa in contatto con la divinità” – E.G.White, Pastoral Ministry, p.248. La scrittrice sottolinea che non dobbiamo pretendere di essere operatori di miracoli. “Alcuni hanno chiesto: ‘E. G. White ha guarito dei malati?’. Io rispondo: ‘No, no, la sorella White è stata spesso chiamata a pregare per i malati, li ha unti con l’olio nel nome del Signore Gesù e con loro ha rivendicato il compimento della promessa: la preghiera della fede salverà il malato’” – Ivi, p. 249.

 

 

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