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Francesco Zenzale – La Bibbia, nonostante le frastagliate interpretazioni che “giustificano” l’esistenza di migliaia di confessioni religiose, da secoli è stata definita “parola di Dio”. Espressione che indubbiamente troviamo nella Scrittura, ma che può in qualche modo promuovere qualche equivoco (Atti 11:1; 13:5; 1 Tessalonicesi 2:13).

In primo luogo, sembra evidente che la Bibbia non possa essere considerata come un prontuario, un vademecum garante della verità che ogni confessione religiosa afferma di “avere” e “possedere”, o della personale esperienza religiosa. Il credente dovrebbe lasciarsi possedere dalla verità e non pretendere di possederla!

In secondo luogo, se la Bibbia è definita parola di Dio, bisogna fare attenzione a non disunirla tralasciando l’Antico Testamento. Purtroppo è una tendenza verosimile nel modo cristiano. Ma come è possibile promuovere una tale discontinuità quando solo nel vangelo di Matteo ci sono circa 70 citazioni dell’Antico Testamento? E che cosa dire dell’Apocalisse che è costruita sull’Antico Testamento: sulle profezie in esso contenute, sulle festività ebraiche, sul rituale religioso, ecc.?

In terzo luogo, se la Bibbia è parola di Dio, e pertanto dovrebbe essere considerata come unica regola di fede e di condotta, bisogna fare attenzione a non cestinarla con la teologia dell’esperienza, ovvero una verità che scaturisce dall’esperienza personale, emozionale, piuttosto da uno attento studio della Parola. In questi ultimi anni è di moda, nell’ambito neo-carismatico, sostenere un insegnamento non a partire dalla Bibbia, ma dall’esperienza personale: ciò che sento, vivo e mi manda in estasi corrisponde al vero. Niente di più sbagliato! Infatti, si tratta di un altro vangelo, quello a misura d’uomo!

In breve, non trasformiamo la spiritualità in religiosità industrializzata. Purtroppo, la maggioranza delle religioni oggi sono delle vere e proprie industrie di anime dalle quali è possibile trarre dei vantaggi, anche economici: “Se vuoi diventare ricco, crea una religione”.

“Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:28). Pertanto, facciamo bene a prestarle attenzione, perche la parola profetica è “come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori” (2 Pietro 1:19).

Per ulteriori approfondimenti e/o contatti: www.avventisti.it/assistenza

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