A metà giugno gli avventisti del 7° giorno hanno proposto alla Commissione Toponomastica del Comune di Roma di intitolare una strada della capitale a Martin Lutero, teologo tedesco e riformatore del 1500. La notizia viene riportata dalla rivista Panorama del 9 luglio, a pag. 131, con il commento favorevole di Franco Ferrarotti, il decano della sociologia italiana, che fa parte proprio della Commissione. Che relazione ha storicamente Martin Lutero con la città di Roma? Lutero, traduttore della Bibbia nella lingua tedesca parlata dal popolo, in un’epoca in cui ciò non era consentito, ha in qualche modo aperto la prospettiva verso l’Europa moderna? I cittadini della capitale potranno trovarsi a passare in futuro in Via Martin Lutero, o in Piazza Martin Lutero? Potrebbe questo, in qualche modo, costituire uno stimolo per tutti, protestanti, cattolici o non credenti, per sostenere l’altrui Libertà di professare o meno una fede religiosa o laica? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di Rvs, lo hanno chiesto all’ideatore della richiesta, il dott. Carlo Giliberti, architetto a Roma, fautore della Libertà religiosa, membro della chiesa cristiana avventista di Roma Lungotevere Michelangelo 7.

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