“Ancora una tragedia nel Mediterraneo, 29 persone morte per assideramento. I migranti facevano parte di un gruppo di 105 persone soccorse al largo della Libia” (dal sito agrigentonotizie.it, 9-2-2015). Dopo l’ennesima strage in mare, parliamo con il politologo Paolo Naso, responsabile relazioni internazionali per il progetto “Mediterranean Hope” della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) da poco tornato dal Marocco. Insieme ad altre organizzazioni religiose gli operatori di Mediterranean Hope stanno esplorando la possibilita’ di promuovere un corridoio umanitario per gli aventi diritto all’asilo politico nel nostro Paese (per esempio i profughi che fuggono da guerre e persecuzioni) senza costringerli a rischiare la vita in mare per arrivare in Italia. Un’utopia? Forse, ma sono in molti – da una parte e dall’altra delle coste del Mediterraneo – che pensano che la vita di ogni singola persona sia preziosa agli occhi di Dio

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