Migranti. Un campo per… campare!
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Caporedattore RVS Roma
Tre tir della Croce Rossa Italiana carichi di aiuti umanitari (coperte, sacchi a pelo, generi alimentari) sono giunti a destinazione nei campi per migranti a Sarajevo e Lipa. Circa 800 persone, le più “fortunate”, vivono all’interno di una trentina di tende dell'esercito bosniaco dormendo per terra, soffrendo il freddo e con poco cibo. Tanti altri migranti vengono respinti e rimangono confinati all’esterno nella foresta, sotto gli alberi, al gelo, in mezzo alla neve. Alla stessa Croce Rossa è stato chiesto di lasciare il campo migranti una volta scaricati gli aiuti.
Quello dell’indifferenza sta diventando il nuovo “virus” a diffusione globale. Tanti altri campi analoghi a quello bosniaco sono sparsi in giro per il mondo con all’interno milioni di persone che soffrono. In tanti fuggono da guerre, carestie, siccità, sconvolgimenti politico-sociali, disastri climatici. Si tratta anche di un problema politico, ma, ciascuno di noi, nel proprio ambito, è chiamato a fare personalmente le proprie scelte e la propria parte per aiutare gli altri abbandonando l’indifferenza e l’egoismo. Riusciremo a “guarire” da questa pandemia spirituale?
“Poi dirà ai malvagi: ‘Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi servi! Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi’. E anche quelli diranno: ‘Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato?’ Allora il re risponderà: ‘In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me’” (Vangelo secondo Matteo 25:41-45).
Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.
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