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Nei giorni scorsi i giornali hanno diffuso la notizia secondo la quale a Roma c’è, per così dire, una sorta di vita sotterranea. Non stiamo parlando di underground culturale o di centri commerciali, che pure ci sono, ma di bambini soli (minori non accompagnati, come vengono definiti) provenienti dall’Afganistan, che vivrebbero nei tunnel di collegamento, che userebbero i tombini, ecc. La stampa ha riportato dichiarazioni e smentite… Quali sono i fatti reali? Per quali motivi generalmente i bambini arrivano in Italia e da quali altri paesi? Che evoluzione ha avuto questo fenomeno? Quali progetti sono stati elaborati per aiutarli, sia a Roma che in tutto il territorio? C’è qualcosa che si possa fare “a monte”, cioè nei paesi da cui fuggono o partono? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS, intervistano Carlotta Bellini, responsabile Area protezione Save the Children Italia.