N2-Muos_NiscemiNotizie Avventiste – Due membri della chiesa cristiana avventista di Niscemi hanno partecipato, nella notte dell’11 gennaio, alla manifestazione contro la costruzione delle antenne del Mobile User Objective System (Muos) della Nato. “Come cristiani, oltre che cittadini niscemesi, ci sentiamo chiamati a intervenite per difendere la salute nostra, dei nostri figli e della natura che ci è stata affidata da Dio”, ha affermato Marco Crescimone che, insieme con Vincenzo Monreale, era lì quella notte. “Già dal 1990 sono attive 41 antenne nella base Nato, che producono emissioni elettromagnetiche; con la nuova stazione che avrà tre parabole del diametro di 18 metri e due antenne alte 149 metri esse saranno almeno dieci volte più potenti”, ha aggiunto.

I giovani si sono opposti al passaggio della gru per il montaggio delle antenne del Muos, un sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi.

“La manifestazione è nata spontaneamente dopo aver visto che i divieti di transito comunali erano stati violati per il passaggio della gru”, ha spiegato Crescimone. “Il nostro contributo è stato quello di cercare di non far degenerare le cose. Abbiamo lasciato passare la polizia e ci siamo seduti pacificamente davanti alla gru per non farla passare. Poi la polizia ci ha spostati”.

I danni che le emissioni elettromagnetiche del Muos procurerebbero alla salute sono indicati in un rapporto del Politecnico di Torino, che afferma: “Le conclusioni evidenziano gravi rischi per la popolazione e per l’ambiente tali da impedirne la realizzazione in aree densamente popolate, come quella adiacente la cittadina di Niscemi”.

Secondo lo studio, aumenterà il rischio di tumori del sistema emolinfatico, come la leucemia, soprattutto nei bambini, e gravi saranno i danni all’ambiente anche perché il Muos sorgerà all’interno di un’area protetta, la riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, definita Sito d’interesse comunitario (Sic) dall’Unione Europea. Morirebbero gli uccelli e le api non potrebbero più sciamare e costruire gli alveari, “con ripercussioni a catena sulla flora e sull’intera catena alimentare”.

In seguito alla manifestazione, la Regione Siciliana ha bloccato la costruzione del Muos, chiedendo maggiori garanzie per i cittadini e l’ambiente.

“Oltre alla difesa della salute e della natura, un’altra cosa che ci interessa è fare informazione, in modo che il maggior numero possibile di persone sappia ciò che sta accadendo nella nostra bella regione, che vive soprattutto di agricoltura e turismo, e si mobiliti”, ha spiegato Crescimone.

“I cristiani devono essere attivi, salvaguardare il territorio in cui vivono e, soprattutto, intervenire e far sentire la loro voce quando si prospetta qualcosa che può essere dannoso per il nostro corpo” ha dichiarato Vincenzo Annunziata, direttore del Dipartimento Comunicazioni dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno. “Ci impegniamo a diffondere sui mezzi di stampa quanto sta accadendo a Niscemi, zona che fa parte di un’area protetta della Regione Siciliana fin dal 1997”.

“Questa è la mia terra ed è qui che voglio vivere e far crescere mio figlio. Non posso stare zitto. Lotterò con tutte le mie forze, naturalmente in modo pacifico, per il diritto alla vita. Come persone di fede, possiamo essere di aiuto dando buoni consigli a quanti sono impegnati in questa lotta, perché essa mantenga un carattere non violento”, ha concluso Marco Crescimone.

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