Questa settimana prendiamo spunto dalla notizia riguardante l’intenzione della direttrice del Museo di Storia naturale di New York di rimuovere la statua equestre del 26esimo presidente degli Stati Uniti d’America, Theodor Roosevelt, dallo spiazzale antistante l’accesso.
Ai piedi di Roosevelt, uno per ciascun fianco del cavallo, sono rappresentati un nativo americano e un africano. Una posa “troppo razzista” secondo i critici e non più consona ai tempi. La scelta sottintende anche un’accusa, in qualche modo rivolta all’uomo di stato e al suo tempo…
Ma siamo sicuri di non avere, oggi, nulla da rimproverarci? E i nostri comportamenti personali, di ogni giorno, sono sempre improntati alla correttezza e all’altruismo? Non potrebbe esserci utile ricordare il passato, piuttosto che rimuoverlo, per modificare invece il nostro presente?
Paolo apostolo scrive in Galati 6,4: “Ciascuno, piuttosto, rifletta sul suo modo di vivere e così, se potrà essere contento di sé, lo sarà senza confrontarsi con gli altri”.

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

Photo 151029968 © Libux77 – Dreamstime.com

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