Continua la serie di conversazioni con Luciano Gheri, medico psichiatra, psicanalista dell’infanzia e dell’adolescenza, didatta e supervisore presso la scuola Sullivan di Firenze, una scuola di formazione psicoanalitica.
In questo quarto appuntamento della serie “Noi e i nostri figli” prendiamo spunto da un recente articolo apparso nella cronaca di Parma del quotidano Repubblica dal titolo “Bullismo e volgarita’ su Whatsapp”. Il dirigente dell’istiuto comprensivo Sanvitale-Salimbene ha diffuso le immagini di una discussione tra due alunni delle medie avvenuta attraverso whatsapp. E ha lanciato un appello ai genitori: “Non serve andare dal preside e chiedere cosa fa la scuola quando la vittima di turno non ha più il coraggio di uscire di casa. E’ troppo tardi. Cominciamo a fare qualcosa tutti. Ora” (da Repubblica dell’1 dicembre 2015). Una vicenda che solleva numerose questioni: l’uso di un linguaggio volgare e offensivo da parte dei bambini, gli adulti come  modello  (positivo ma anche negativo) e il loro ruolo di controllo, l’impatto a volte negativo dei social network

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