Francesco Zenzale – Al museo archeologico del Cairo è esposta una “vignetta” di vita quotidiana di qualche millennio fa: è il ritorno a casa di un figlio dopo un lungo viaggio. Si vede un giovane che varca la soglia di casa, con la madre e il padre che lo accolgono felici dicendo: “Di nuovo tra noi!”. Mentre sullo sfondo si affaccia la figlia che annuncia: “La cena è pronta!”.

Gesù, in occasione dell’ultima cena, disse: “Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio” (Luca 22:15-16). In Apocalisse 19 troviamo la visione in cui si  afferma che “sono giunte le nozze dell’Agnello” (v. 7).

Esiste una grande differenza fra l’ultima cena terrena di Gesù, in cui la chiesa, gli apostoli, non erano ancora in grado di accogliere il Messia nel Gesù sofferente, avendone travisata la missione, e la cena a cui tutti i credenti sono inviati, quella che celebrerà l’inizio del regno di Dio. “La sposa” di Cristo, la chiesa, sarà pronta, “si è preparata” per l’evento (v. 7).

Questo sposalizio escatologico va oltre la nostra comprensione. È impossibile rappresentarsi un banchetto con i redenti da Adamo fino al ritorno di Cristo. Credo sia saggio non fantasticare, oggettivando la visione, ma cercare di cogliere alcuni insegnamenti:
la certezza della salvezza;
l’opera della nostra fede, le fatiche del nostro amore e la costanza della nostra speranza nel nostro Signore Gesù Cristo (1 Tessalonicesi 1:3) non saranno disattese;
il ricongiungimento dei figli di Dio;
– la gioia di vedere Gesù. “Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo” (Giovanni 17: 24);
– l’inaugurazione del nuovo percorso dell’umanità.

Il regno di Dio che Gesù ha avviato con la sua venuta sulla terra, caratterizzato innanzitutto dalla conversione e dalla santificazione (cfr. Matteo 3:2; 4:17; Romani 6:22; Ebrei 12:14), fluirà nel suo compimento, e i santi liberati definitivamente dalle conseguenze del peccato (cfr. 1 Corinzi 15:53), inaugureranno il regno di Dio insieme agli angeli, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Non c’è nulla d’inattuabile! Le promesse contenute nelle Scritture “sono le parole veritiere di Dio” (Apocalisse 19: 9).

 

Pubblicato in omaggio e memoria dell’autore.

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