L’iniziativa di evangelizzazione digitale si svolgerà in tutta la Chiesa nel 2027 e propone di allineare la diffusione mediatica mondiale con la missione locale.
I dirigenti avventisti hanno presentato il progetto “OneVoice27: Mission for All” (Una sola voce. La missione per tutti) ai delegati del Consiglio annuale l’11 ottobre, il giorno prima di essere votata, per dare spazio alla discussione.
I relatori hanno delineato l’iniziativa, coordinata per il mese di settembre 2027, in cui la Chiesa avventista proclamerà il vangelo “a ogni nazione, tribù, lingua e popolo” attraverso un messaggio unificato e un uso integrato dei media.
OneVoice27 collegherà la diffusione dei media all’impegno sul campo delle chiese locali, in modo che l’interesse generato online e in onda conduca allo studio della Bibbia e a percorsi di adesione.
“Immaginate se, svegliandovi la mattina, il primo messaggio che vedete fosse di speranza” ha detto Alyssa Truman, direttrice del Dipartimento delle Comunicazioni della Chiesa mondiale (o Conferenza Generale) “Miliardi di telefoni… sperimenterebbero la speranza nel [loro] contesto, nella [loro] realtà”.
I contenuti dell’iniziativa sono incentrati su Cristo, affermano i leader, e mettono in risalto Gesù in quanto Messia e Re che presto ritornerà, come rivelato nelle profezie bibliche di Daniele e dell’Apocalisse. Inoltre, il progetto è in linea con i pilastri del piano strategico 2025-2030 della Conferenza Generale (CG): comunione con Dio, identità in Cristo, unità attraverso lo Spirito Santo e missione per tutti.
Vyacheslav Demyan, presidente di Hope Channel International, Jim Howard, presidente di Adventist World Radio, e Ramon Canals, segretario dell’Associazione Pastorale alla CG, si sono soffermati sull’intento dell’iniziativa di unire la presenza mediatica globale della denominazione con la rete di oltre 180.000 chiese e gruppi locali, motivando ogni avventista a partecipare.
“Come reagiamo a questi tempi?” ha chiesto Demyan “Crediamo che il modo migliore sia fermarsi e parlare con una sola voce. Vogliamo essere uniti nella tempistica, nel tema e nel marketing globale. Tuttavia, dobbiamo continuare a essere diversificati, decentralizzati negli approcci e contestualizzati nel modo in cui il messaggio viene comunicato”.
Canals ha parlato di tre fasi per aiutare i membri di chiesa a condividere la propria fede: preghiera; studio della Bibbia, in particolare delle profezie di Daniele e dell’Apocalisse; e dedicare del tempo ogni giorno alla lettura del libro La speranza dell’uomo, della pioniera avventista Ellen G. White, per concentrarsi sulla vita di Gesù.
Justin Kim, direttore della rivista Adventist Review, ha proseguito con una sezione rivolta ai giovani, con influencer che hanno dato esempio di discepolato digitale pratico, e ha condiviso testimonianze provenienti da diversi Paesi. Tra queste, vi è un giovane che opera fra gli Hutteriti, un gruppo di anabattisti negli Stati Uniti, e una ragazza di 12 anni con decine di migliaia di follower in Brasile.
I delegati del Consiglio annuale hanno ricevuto un opuscolo sul progetto, la sua preparazione e lo scopo.
“Dobbiamo unirci tutti” ha esortato Erton Köhler, presidente della Chiesa mondiale “Se vogliamo essere una sola voce, dobbiamo procedere tutti insieme, integrati per la missione”.
Perché il 2027 e perché adesso
Secondo Demyan, uno dei motivi per cui è stato scelto il 2027 è che segna un anniversario speciale, i 2000 anni del battesimo e della consacrazione di Gesù al ministero, come riporta il Vangelo di Luca 3:21, 22. Questo evento è stato un momento provvidenziale per rifocalizzare l’annuncio sulla vita, la morte, la risurrezione, l’intercessione e il ritorno promesso di Cristo.
Il presidente di Hope Channel International ha inoltre sottolineato l’attuale panorama delle comunicazioni. Le piattaforme digitali raggiungono più della metà della popolazione mondiale, il numero di individui che possiede uno smartphone continua a crescere e miliardi di persone sono connesse tramite la televisione, la radio, la stampa e i social media. Queste condizioni creano un’opportunità unica per coordinare la comunicazione a livello globale, invitando al contempo le chiese locali a coinvolgere coloro che amano la tecnologia nel loro territorio.
Mozione votata
Diversi delegati si sono espressi a favore dell’iniziativa digitale. Merlin Burt, direttore dell’Ellen G. White Estate, ha manifestato il suo sostegno e, per quanto riguarda l’accento posto sul volume La speranza dell’uomo, ha invitato a “rileggere il libro quest’anno e di leggerlo insieme ai Vangeli”, dato che parla della vita di Gesù.
Urs Helfenstein, delegato laico della Regione intereuropea (EUD) della Chiesa, ha chiesto di includere i ministeri avventisti indipendenti nell’iniziativa, se si vuole davvero parlare con una sola voce.
Nel suo intervento, Lisa Beardsley-Hardy, direttrice del Dipartimento dell’Educazione alla CG, ha richiesto risorse e indicazioni. Il presidente Köhler ha risposto che verranno sviluppati i materiali da mettere a disposizione, senza dimenticare che la Chiesa a livello regionale, nazionale e locale aggiungerà i propri contenuti e anche risorse contestualizzate, da diffondere nei rispettivi territori.
Paul Douglas, tesoriere mondiale della denominazione, ha dichiarato che 27 milioni di dollari saranno messi a disposizione per l’iniziativa OneVoice27. Nel suo rapporto, presentato il 13 ottobre, ha illustrato nei dettagli il modo in cui la Conferenza Generale e le Regioni collaboreranno per assegnare questi fondi.
Il direttore di Missione Avventista, Gary Krause, ha ricordato ai presenti che, sebbene l’enfasi sia posta sul ministero digitale, il rapporto umano non potrà mai essere sostituito.
“Anche se ci sono avventisti che non sono sui social media, sono comunque in un ambiente sociale” ha affermato “e possono portare un piatto di minestra a un vicino o aiutare qualcuno che è solo. Possono avere quel legame umano che nulla potrà mai sostituire”.
La votazione si è svolta dopo che Köhler ha chiesto un momento di preghiera, non per cambiare idea, ma per invitare Dio a partecipare al progettprogetto mio.
“Chiediamo alla Chiesa globale di prepararsi, investire, formare, essere creativa per settembre 2027. Ci sarete?” ha concluso.
Jarrod Stackelroth e Angelica Sanchez
[Fonte: ANN. Traduzione: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]
[Foto: Thaise Snider e Peterson Fagundes]











