Come relazionarsi quando seguire la propria coscienza significa perdere il lavoro?

Mark Finley – Lo sguardo preoccupato sul viso di Tom indicava che qualcosa lo turbava. A causa delle indicazioni governative sulla vaccinazione, stava per perdere il lavoro. Aveva scelto di non ricevere il vaccino a mRna, contro il Covid-19, per vari motivi. 
Mentre sedevo in silenzio ad ascoltare le sue preoccupazioni, il mio cuore era commosso. Ecco un giovane uomo che stava per perdere il lavoro a causa delle sue "convinzioni secondo coscienza". Il problema qui non era la mia comprensione personale sull'efficacia del vaccino anti Covid-19 né se fossi stato vaccinato o meno. Il problema era la compassione, la comprensione e la preoccupazione per un fratello in Cristo.

Le Scritture sono chiare: "Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2). Il mio amico portava un peso. Aveva una moglie e una famiglia da mantenere. Percepivo la gravità della situazione e volevo essere sicuro che stesse prendendo una decisione intelligente, basata su prove scientifiche e non su disinformazione. Perdere il lavoro sarebbe stato un bel colpo e il mio desiderio era portare insieme con lui il suo fardello e dare qualsiasi consiglio che potesse essere utile.

Una crisi nella nostra famiglia 
Mentre parlavamo, la mia mente è andata indietro di sessant'anni, a una crisi avvenuta nella nostra stessa famiglia. Mio padre era diventato avventista del settimo giorno quando aveva trentatré anni. All’epoca avevo solo tredici anni e non ero ancora avventista. Papà era caposquadra del turno di notte in una grande azienda manifatturiera e lavorava il venerdì sera. Quando divenne avventista, per osservare il sabato biblico [dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato, ndt] non lavorò più il venerdì sera. Di conseguenza perse il lavoro. Ricordo distintamente la grande fiducia di papà che Dio avrebbe provveduto. Due dei suoi testi preferiti erano: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19); e “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:33).

Papà credeva, credeva davvero, in un Dio che avrebbe provveduto alle sue necessità. Reclamò la promessa divina: “Cerca prima il regno di Dio, e tutte queste cose ti verranno date in più”. Papà si fidava del Dio che è dietro alle sue promesse. Per papà le promesse di Dio non erano pii luoghi comuni da pontificare in chiesa. Erano promesse di cui fidarsi nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro. Non è stato facile. Papà ha dovuto fare tre lavori part-time, ma alla fine la situazione è cambiata. Ha trovato lavoro in un'officina meccanica di proprietà di un uomo d'affari ebreo e ha potuto osservare il sabato con facilità. Alla fine, ha avviato un'attività propria, Finley Screw Machine products, e ha sorpassato il suo precedente datore di lavoro.

Fede paterna 
La fede di papà ha avuto un profondo impatto su di me durante la mia adolescenza. Nelle difficoltà e nelle sfide della vita, nella valle oscura in cui ognuno cammina, ci si può fidare di Dio. Come famiglia abbiamo scoperto la realtà della promessa di Dio che: “Ci aiuta in ogni difficoltà. Il Padre ha mille modi, a noi ignoti, per aiutarci. Le perplessità svaniranno e un sentiero piano si aprirà davanti a coloro che accettano il servizio e l’onore di Dio come loro obiettivo supremo” – La speranza dell’uomo, p. 330 (272).

Sarebbe bene ricordare, quando si attraversano le incertezze e le difficoltà che il Covid-19 porta, che Dio “ha mille modi, a noi ignoti, per aiutarci".

Profonda differenza 
Non fraintendermi. C'è una profonda differenza nella mia mente tra la violazione del sabato, uno dei dieci comandamenti, e la scelta di non ricevere il vaccino a mRna. L’inosservanza del sabato ha a che fare con la violazione di uno dei comandamenti di Dio scritti con il suo dito su tavole di pietra. Se si è o meno vaccinati è una scelta personale, che dovrebbe essere fatta in preghiera sotto la guida dello Spirito Santo. Dovrebbe essere fatta tenendo conto delle nostre condizioni di salute, di un'adeguata consulenza medica e di una ricerca basata sulle prove. Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo e abbiamo la responsabilità di prendere le migliori decisioni possibili per mantenerlo in buona salute, mentre consideriamo anche gli altri che potrebbero essere influenzati dalle nostre decisioni sulla salute. Non voglio certo equiparare le due cose (il sabato e i vaccini). Ma perdere il lavoro per l'osservanza del sabato o perderlo perché non si è vaccinati ha lo stesso impatto economico sulla famiglia.

Gesù è stato chiaro. In questo mondo dovremo affrontare delle difficoltà. In ogni prova che affrontiamo nella vita, Dio ci conduce a una fiducia più profonda in lui. Sappiamo dalle Scritture che alla fine arriveranno leggi, decreti e direttive umane che contrasteranno direttamente i comandamenti di Dio. Non è adesso, ma sta arrivando. 
Di sicuro, in ogni prova che affrontiamo nella vita, Dio ci guida a un rapporto più profondo con lui. La tendenza è quella di guardare agli altri per risolvere i nostri problemi. Alcuni guardano a un amico, altri al loro pastore e altri ancora alla chiesa in generale. Sebbene ognuno di questi possa darci consigli, incoraggiamento e sostegno, la soluzione definitiva ai nostri problemi è la fede in Dio.

Arriverà una crisi dalla furia implacabile, in cui saremo costretti a riporre fiducia assoluta in Dio. Mi viene in mente la chiara affermazione di Ellen G. White: “Nell’ultima grande fase del conflitto con Satana, quelli che rimarranno fedeli a Dio si troveranno esclusi da ogni mezzo di sostentamento” – La speranza dell’uomo, p. 122 (91).   
Nella crisi che affrontiamo oggi nella nostra vita personale, Dio prepara il suo popolo per la crisi più grande che affronteremo domani, quando verremo esclusi da “ogni mezzo di sostentamento” terreno. Durante le sfide della vita, Dio ci insegna a "confidare nel Signore" con tutto il nostro cuore ed “È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo” (Proverbi 3:5; Salmo 118:8). La verità è che: “Siamo più propensi a cercare comprensione e aiuto fra i nostri simili, che a rivolgerci a Gesù. Nella sua grazia e fedeltà Dio spesso permette che coloro in cui riponiamo la nostra fiducia ci deludano affinché ci rendiamo conto quanto sia assurdo confidare nell’uomo e contare su ciò che è terreno. Affidiamoci a Dio totalmente e umilmente, senza egoismo” – Sulle orme del gran medico, p. 486 (326).

È molto facile perdere la concentrazione quando siamo davanti a una crisi personale. Ci saranno momenti in cui gli altri ci deluderanno. Vi fu un tempo in cui coloro che gli erano vicini delusero l’apostolo Paolo. Lo esortarono a portare alcuni dei suoi compagni nel tempio ebraico per la purificazione cerimoniale. Questo provocò la violenza della folla contro l’apostolo e i suoi compagni, ma Paolo non si arrabbiò mai né criticò. La sua fiducia era in Dio.

Il diavolo vuole che ci concentriamo su ciò che gli altri non hanno fatto, e ci scoraggiamo, piuttosto che su ciò che Cristo farà, e saremo incoraggiati. Serviamo un Dio potente che può “mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (Efesini 3:20).

Prima del ritorno di Gesù, ognuno di noi affronterà una prova in cui dovremo confidare in Dio e solo in lui. Saremo condotti a un punto della nostra vita in cui non esisterà soluzione umana ai nostri problemi. La nostra fede deve essere ancorata a Cristo che svolge il suo ministero per noi nel luogo santissimo del Santuario celeste. Cristo ha detto: “non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così noi possiamo dire con piena fiducia: ‘Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?’” (Ebrei 13:5,6).

Quattro suggerimenti pratici 
Mentre sedevo lì ad ascoltare le preoccupazioni sincere del mio amico, gli ho dato quattro suggerimenti. Primo, preghiamo sinceramente per la tua situazione. Dio è un Dio che opera miracoli e può risolvere problemi apparentemente irrisolvibili. Secondo, reclamiamo le promesse della Parola di Dio credendo con fede che il Signore adempirà la sua Parola e sovverrà alle nostre necessità. In terzo luogo, abbiamo riaffermato i benefici di uno stile di vita sano e rivisto il prezioso messaggio sanitario che Dio ha dato provvidenzialmente al suo popolo del tempo della fine. In quarto luogo, ho consigliato a questa persona di esaminare ogni possibile opzione, incluso il mio aiuto per scrivere la sua lettera personale al datore di lavoro circa le sue convinzioni. Abbiamo anche discusso di altre possibili opportunità lavorative se il suo principale avesse imposto le indicazioni del governo. Vi era anche la possibilità di assistenza da parte della nostra chiesa locale, almeno per un po’ di tempo.

Uno dei modi in cui il Signore ha ispirato la nostra comunità avventista locale “Living Hope” è stato quello di creare un fondo di aiuto a breve termine per le persone in difficoltà in questo periodo; e vi è un fondo anche per sostenere i membri stessi della chiesa. La nostra comunità ha circa 200 membri e ha sviluppato un "fondo benevolo" per aiutare coloro che hanno disperato bisogno. Durante la pandemia li abbiamo assistiti per le spese mediche, i generi alimentari, i mutui e gli affitti. Sebbene il nostro aiuto sia stato a breve termine, ha permesso a molti dei nostri membri di chiesa di superare i tempi difficili. Non si trattava di qualcosa che essi richiedevano o da cui dipendevano. Era la risposta d'amore della chiesa per venire incontro ai loro bisogni pratici. Poiché i nostri membri si fidavano di Dio, questo era un modo in cui Dio interveniva a breve termine per aiutarli. 

Lo cercavano in preghiera, credevano che avesse “mille vie” per risolvere i loro problemi e reclamavano le sue promesse. Di volta in volta abbiamo visto Dio intervenire. Non è stato sempre facile, ma lui ha sempre provveduto. Nel caso del mio amico, ha potuto mantenere il suo lavoro e oggi ci rallegriamo della bontà divina.

Conclusione 
Ci sono due cose a cui ho pensato con forza durante la pandemia di Covid-19. In primo luogo, se abbiamo perso una persona cara, il lavoro o soffriamo per gli strascichi della malattia, Dio è lì con noi. Non ci ha abbandonato. Ci guida a una relazione più profonda e piena con lui. In secondo luogo, abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Se mai vi è un momento in cui il popolo di Dio deve essere unito nel sostenersi e incoraggiarsi, è ora. Non è il momento di allontanarsi dalla chiesa. È un momento per pregare, incoraggiarsi e sostenersi a vicenda.

Coloro che hanno perso il lavoro e affrontano difficoltà estreme, perseverino nella preghiera, rivendichino le promesse di Dio, esaminino ogni opzione per altre possibilità di lavoro. Forse Dio sta aprendo una nuova porta di opportunità. Dio non chiude mai una porta senza aprirne un'altra. Gettate "su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi" (1 Pietro 5:7).

Nelle prove della vita, Dio ci prepara alle prove più grandi che ci attendono quando nessuno potrà più comprare né vendere. Permettiamogli di costruire oggi i nostri muscoli spirituali della fede, in modo da poter resistere alle prove di domani. Non ci deluderà mai né ci abbandonerà perché è più grande delle nostre prove, più grande delle nostre difficoltà, più grande delle nostre sfide.

Mark Finley è evangelista e autore. Al momento presta servizio come assistente speciale della Chiesa avventista mondiale per l’evangelizzazione. 

[Fonte: Ann. Traduzione: Lina Ferrara]

 

 

 

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