Eravamo un gruppo di donne e ci trovavamo fuori le porte della città, vicino al fiume in un luogo di preghiera. Anche Lidia, una commerciante di porpora di Tiàtira era lì. Arrivarono due uomini e iniziarono a parlarci e ci chiesero se potevano unirsi a noi in preghiera. Dopo capimmo che si trattava di Paolo e Sila. Il Signore aprì il cuore di Lidia per aderire al messaggio di Paolo. Venne battezzata insieme a tutti i suoi familiari. Un altro giorno ancora, Paolo e Sila si stavano recando in luogo di preghiera. Incontrarono una schiava che aveva in lei uno spirito in grado di predire il futuro. Costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni. Ci seguì e si mise a gridare verso di noi. Era alquanto fastidiosa e dunque Paolo ordinò allo spirito di abbandonarla. Quando i suoi padroni si accorsero che la loro speranza di guadagno era svanita trascinarono Paolo e Sila davanti alle autorità e furono messi in prigione. Verso mezzanotte, questi ottimisti prigionieri di nome Paolo e Sila stavano pregando e intonavano inni al Signore. E noi tutti li stavamo ad ascoltare. All’improvviso vi fu un violento terremoto e la prigione tremò. Tutte le porte della prigione si aprirono e le catene di ognuno si allentarono. Il carceriere si svegliò, vide tutte le porte aperte e sfoderò la spada per uccidersi. Pensava che tutti i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo lo rassicurò e gli gridò di non farsi del male. Il carceriere allora chiese un lume, si precipitò dentro e si gettò ai loro piedi, tremando. Il carceriere aveva accettato Gesù Cristo e tutta la sua famiglia venne battezzata.

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