Quello che succede all’interno della Chiesa cattolica italiana ci tocca da vicino, da noi esiste un intrico tra potere religioso e civile, che sovente determina ritardi nel procedere della societa’, vedi tempi biblici della legge sulle unioni civili. Per tale ragione e’ doveroso congedarsi dall’anno che se ne va e salutare quello che arriva, gettando lo sguardo su questo complesso mondo parallelo, scombussolato dalla presenza di un Pontefice singolare, che graffia la realta’ situata in modo diretto, a tratti aggressivo. Le sue invettive, tuttavia, ora sembrano grida d’impotenza, quasi una resa, di fronte alle resistenze passive e silenziose dei conservatori che, pazienti, lo stanno accompagnando alla porta, logorandolo con l’indolenza.
Cosi’ inizia un articolo scritto alla fine del 2016 dal professor Domenico Barilla’ dal titolo Francesco senza rivoluzione e centrato sulla figura di Papa Francesco ma anche sulle diffuse resistenze che il suo tentativo di riforma sta incontrando. Apparentemente le resistenze sembrano provenire da settori minoritari della Chiesa Cattolica, in realta’ si tratta – secondo Barilla’ – di una resistenza strisciante e diffusa, ancorata al passato e incapace di fare i conti con la post-modernita’.  Ne abbiamo parlato con l’autore dell’articolo, Domenico Barilla’, analista adleriano e scrittore

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