La rubrica di Rai 2, Protestantesimo, trasmette un progetto rieducativo per i detenuti a cura della chiesa cristiana avventista della città. Il racconto delle riprese e le sensazioni di vivere un giorno, da liberi, in prigione.

Notizie Avventiste – Le telecamere di Protestantesimo, rubrica in onda la domenica notte su Rai 2, sono entrate in alcuni luoghi di detenzione per documentare il lavoro delle chiese evangeliche a favore dei detenuti. A Parma, la chiesa cristiana avventista del settimo giorno e il past. Daniele La Mantia portano avanti un progetto di rieducazione dei detenuti.

Patrizia Evola, della comunità avventista parmense, racconta la giornata di riprese televisive e le sensazioni provate nel vivere, da donna libera, una giornata in prigione.

“Lo scorso 26 aprile, ho accompagnato il past. Daniele La Mantia in visita negli istituti penitenziari di Parma, in occasione delle riprese per la trasmissione ‘Protestantesimo’. Dopo alcuni precedenti incontri organizzativi, abbiamo vissuto una lunga giornata di lavoro per realizzare il servizio che poi durerà pochi minuti.

Sono ritornata nella sala informatica donata al carcere dall’8xmille destinato alla chiesa avventista. Il pastore ha dialogato con gli ‘allievi’ per sapere come andava il secondo anno di lezioni. Ho avuto l’occasione di visitare alcuni laboratori delle attività dei detenuti come. ad esempio, il corso di panificazione dove i residenti, anche grazie ad Adra Italia (Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), preparano prodotti da forno per gli indigenti della città che si recano alla ‘Mensa di padre Lino’, una istituzione caritatevole di Parma.

L’esperienza più toccante è stata soprattutto assistere ad alcuni dei colloqui che il pastore intrattiene con i reclusi che hanno iniziato un percorso di lettura e studio della Bibbia. In questa occasione è stato affrontato il delicato tema del perdono.

Ho provato forti emozioni nel toccare con mano la privazione della libertà. Cancelli e grate che si chiudono dietro di te a ogni passaggio provocano un forte disagio e ci si rende conto del reale valore della libertà. Certo, coloro che sono reclusi stanno pagando il loro debito con la giustizia, ma è davvero dura. Il loro bisogno di dialogo e di tenersi impegnati è molto forte e c’è davvero tanto lavoro da fare se si vuole realizzare l’articolo 27 della nostra Costituzione.

La giornata è poi continuata con riprese in città e l’intervista al past. La Mantia, o reverendo come lo chiamano agenti e detenuti. Penso che la chiesa e i ministri di culto possano dare un importante contributo per adempiere le parole di Gesù: ‘ero in prigione e veniste a trovarmi’ (Mt 25:36)”.

Clicca qui per vedere via web il servizio della rubrica Protestantesimo con il past. Daniele La Mantia.


(Credito della foto di apertura: Patrizia Evola)

 

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