Il pastore e docente Pierre Winandy si è spento lo scorso 2 dicembre, dopo una vita trascorsa nel condividere il vangelo. Negli anni ’80 ha diretto l’Istituto avventista di cultura biblica di Firenze.

Elsa e Corrado Cozzi – “Dopo una vita completamente dedicata al servizio dell´Evangelo, come vostro padre, nonno, fratello, cugino e amico, mi sono oggi addormentano nel Signore con la ferma fiducia della risurrezione”. Con queste parole, Pierre Winandy saluta tutti quelli della famiglia avventista del settimo giorno mondiale, che hanno avuto l’opportunità di incontrarlo e conoscerlo. Sorprendentemente, ma con la serenità di un tenace credente in Dio quale suo Salvatore, ha scelto di scrivere il proprio necrologio.

Nato ad Angers (in Francia) il 18 giugno 1932, Pierre Winandy ha iniziato il suo cammino pastorale nel 1958 come evangelista a Parigi, dopo aver completato gli studi di teologia presso il Seminario avventista di Collonges-sous-Salève (in Francia). Dal 1967 in poi, insieme a Gisela Willy, sua amata moglie, ha vissuto una lunga e fruttuosa carriera pastorale, accademica e amministrativa. La coppia ha viaggiato e servito in molte parti del mondo, per condividere la propria esperienza e passione per il ministero del vangelo e anche per la musica, che consideravano una missione.

In Francia, il dottor Winandy ha servito come pastore e docente di teologia presso il Seminario di Collonges; ha anche prestato servizio nell’Università avventista dell’Africa centrale (in Ruanda), e poi come presidente di campo nella missione israeliana, come insegnante e direttore presso l’Università avventista “Villa Aurora” (in Italia); e come direttore dell’E. G. White Center del Newbold College (nel Regno Unito).

Durante la sua lunga esperienza accademica, ha conseguito un master in archeologia e storia dell’antichità, due lauree in ebraico antico e in teologia pratica, e un “Doctorat ès Lettres Philologie Hébraïque” (filologia ebraica). Amava la musica ed era un organista di talento. Pierre e sua moglie Gisela, abile musicista e direttrice di coro, hanno organizzato centinaia di concerti di musica sacra anche con lo scopo di predicare il vangelo.

Il dottor Winandy è andato in pensione nel 1994 e la coppia ha trascorso l’ultima parte della vita ancora attiva a Krattigen, in Svizzera. Vedovo dal 2015, anno in cui è scomparsa sua moglie Gisela, ha continuato a risiedere nella cittadina svizzera.

“Abbiamo perso qualcuno che amava Dio, che amava la missione e i suoi studenti. La sua passione per la predicazione del vangelo rimarrà un forte esempio per coloro che lo hanno incontrato” ha dichiarato Mario Brito, suo ex studente e attuale presidente della Regione Intereuropea della Chiesa avventista del settimo giorno.

A causa delle attuali restrizioni dovute al coronavirus, la cerimonia commemorativa non avrà luogo prima dell’inizio del 2021, non appena sarà nuovamente possibile tenere riunioni pubbliche. Aggiornamenti seguiranno a tempo debito.

Ecco ora le ultime parole di Pierre Winandy nel suo necrologio, che ha rivolto a tutti noi: “Vorrei ringraziare ciascuno di voi per i bellissimi incontri e per i tanti momenti indimenticabili che abbiamo condiviso durante la mia vita. Avete arricchito la mia vita! Per il futuro, vi auguro tutto il bene possibile e che la mano di Dio continui a guidarvi e ad accompagnarvi fino a quando non ci incontreremo di nuovo!”.

E come Pierre Winandy, anche noi non vediamo l’ora di incontrarlo di nuovo alla seconda venuta di Gesù.

Condividi

Articoli recenti