Gabriella Bamonte – Il 9 gennaio, all’Ospedale San Carlo di Potenza, assistito amorevolmente dalla moglie Filomena e dai figli Samuele e Simone, si è addormentato nel Signore Domenico Ielpo. Una grave patologia lo ha strappato ai suoi cari e alla sua famiglia di fede. Nella chiesa avventista di Potenza, ha ricoperto gli incarichi di tesoriere, diacono e responsabile della libreria nell’ultimo periodo. Pragmatico, di poche parole, meccanico nella vita attiva, era sempre pronto a rimboccarsi le maniche quando c’era bisogno. Il cognato, past. Francesco Mosca, e il nostro pastore, Stefano Calà, nell’omelia ai funerali, ne hanno dato commovente testimonianza. I fratelli e la sorella, e le loro famiglie, amici e membri di chiesa sono intervenuti numerosi. Lo riabbracceremo presto, al ritorno del Signore.

Per ricordare Domenico 
Francesco Mosca – Un ricordo chiaro nella mente era il suo attaccamento al Signore e alla chiesa. Mi parlava delle cose che voleva funzionassero meglio nella comunità e dava il suo apporto concreto, accettando degli incarichi che la comunità gli affidava. Anche in questo mi ha lasciato un bel ricordo come pastore, di un fratello che si impegnava in modo concreto sul campo e non solo a parole.

Svolgendo il mio ministero a Torino con mia moglie, Rosa Ielpo, organizzavamo nel periodo estivo il progetto “Aisa estate ragazzi”, 15 giorni full immersion con un programma abbastanza impegnativo. Rosa aveva coinvolto suo fratello Domenico per organizzare la cucina. Lui affrontava in auto il lungo viaggio da Potenza fino a Torino, passando da Forlì e salutare la famiglia di suo figlio Samuele.

Abbiamo trascorso bei giorni assieme, ho avuto modo di conoscerlo meglio e di apprezzare concretamente il suo amore per gli altri, manifestato cucinando e preparando le pietanze per i bambini e gli animatori. A volte chiedevo a Rosa: “Ma dov’è Domenico?”. “È andato giù in cucina”, mi rispondeva. E lui, tutto solo, lavorava per avvantaggiarsi e preparare il necessario per il giorno dopo. Ci metteva il cuore e faceva le cose con amore. I ragazzi lo capivano e apprezzavano il cibo buono che preparava, e gli facevano tanti applausi.

Il past. Gianni Caccamo ci ha telefonato la mattina in cui è mancato e ha ricordato a Rosa e a me di quando Domenico era in Svizzera e aiutava i ragazzi nella Scuola del Sabato, e per lui personalmente è stato una figura importante e un mentore.

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

Condividi

Articoli recenti