Preoccupazione per le violenze domestiche in questo periodo di restrizioni
26 Marzo 2020
Preoccupazione per le violenze domestiche in questo periodo di restrizioni
26 Marzo 2020

L’allarme lanciato dall’Osservatorio interreligioso.

Notizie Avventiste – Occorre restare a casa e limitare le uscite solo per necessità e seguire le disposizioni delle autorità che ci governano. Ma cosa succede alle donne che vivono situazioni di abusi domestici? L’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne ha concretizzato questa preoccupazione in un comunicato stampa.

“Quando abbiamo appreso le diposizioni emergenziali del governo, la nostra mente subito ha compiuto un’associazione: la maggior parte (più dell’80%) dei femminicidi si consumano proprio tra le pareti  domestiche. L’isolamento è una delle caratteristiche più comuni delle relazioni abusanti, ed è già dimostrato come la violenza domestica aumenti durante i periodi di vacanza dal lavoro esterno della donna. Le vittime, ora, sono ancora più vittime”.

Nel periodo critico dell’emergenza coronavirus, in cui ogni giorno cerchiamo con ansia, sui media, i nuovi numeri del Covid-19 e soffriamo con quanti hanno perso i loro cari e sono stati contagiati, e ci rallegriamo con coloro che sono guariti, la voce dell’Osservatorio si fa nitida e sollecita la nostra attenzione. Il dramma delle donne abusate “va ora a cozzare ancora più violentemente con la sventura generalizzata che stiamo vivendo”.

“La coscienza civile nel suo complesso” aggiunge il comunicato “pare non avvedersene. Ci è capitato di vedere un video in cui si mostrava una donna su un balcone che voleva suonare il flauto unendosi a chi, in solidarietà, celebrava l’inno nazionale. Un uomo la raggiunge e per due, tre volte la percuote. I due poi scompaiono. Chi filma il video ride divertito in compagnia di altri… e condivide nella rete l’episodio come esilarante. E l’episodio non è certo tra i più crudeli, ma sta a indicare quanto non ci si renda conto del dilemma vissuto da molte ‘cittadine’: stare nelle case per non subire il contagio ma stare nelle case in un clima pericoloso, subendo la tortura di maltrattamenti, vessazioni, minacce e insulti. L’esperienza di pandemia che ci ha preceduto, nella provincia di Hubei, conferma un incremento delle violenze maschili. E rende tremendamente motivate le nostre apprensioni. È un dramma che si aggiunge al dramma. Non possiamo tacerlo!  La convivenza forzata potrebbe durare parecchio”.

L’Osservatorio interreligioso si unisce alle altre associazioni, tra cui Fdei (Federazione donne evangeliche in Italia), Se non ora quando, We Word, e alla procuratrice Maria Letizia Mannella, per alzare il velo su questa realtà nascosta e fare qualcosa per aiutare le donne.

Invita, inoltre, a partecipare al “Giovedì della preghiera delle donne”, ogni giovedì alle ore 21, dalla propria casa, per pregare insieme.

Leggi qui l’intero comunicato stampa.

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