Giusy Cianciuolo – Nei giorni 29-31 ottobre, abbiamo realizzato a Gravina di Catania il primo Marciapiede Didattico della Sicilia. Adra Italia ha preparato una struttura ex novo proprio per utilizzarla nelle varie realtà siciliane. Si tratta di una pedana speciale che riproduce un comune marciapiede cittadino con tutti gli ostacoli, le difficoltà e barriere che una persona disabile è costretta ad affrontare ogni giorno.

L’attività si è svolta presso l’istituto comprensivo «Tomasi di Lampedusa», rivolta a cinque classi di terza media che si sono avvicendate nel partecipare al progetto. I circa 100 ragazzi e ragazze che hanno seguito il percorso esperienziale sono stati molto attenti e hanno capito cosa deve affrontare quotidianamente una persona disabile. Il programma è proseguito con un momento di riflessione e dialogo sulla diversità, il pregiudizio, la disabilità e il bullismo.

Il Comune ha patrocinato l’evento e, il 30 novembre, Sindaco, Presidente del consiglio comunale, Assessore alla cultura e alcuni consiglieri sono intervenuti per congratularsi dell’attività svolta. Si sono anche messi in gioco partecipando attivamente, percorrendo in sedia a rotelle il Marciapiede Didattico e accompagnando chi era in carrozzina.

È stato interessante notare, alla fine del percorso, quanto la consapevolezza sulle difficoltà fosse maggiore. Questo ci fa ben sperare in un’attenzione superiore, da parte delle autorità preposte, verso i disabili e le mamme con passeggino. La stampa locale ha dato risalto a questo progetto e già fioriscono le prime richieste di programmi didattici da realizzare in futuro.

Tutto è stato possibile grazie all’impegno di coloro che hanno lavorato alla realizzazione dell’iniziativa, in particolare lo staff presente nei tre giorni: Stefania Sudano (pedagogista) e i volontari di Adra (Giorgio Bella, Joseph Bella, Jonathan Madrid e Gabriele Ciantia) che hanno trasportato, montato e smontato tutti moduli del Marciapiede. Agata Giudice e Martino Florio, dell’associazione sportiva per disabili «Life» ci hanno supportato e seguito nelle tre giornate, dando la loro testimonianza diretta e insostituibile della vita reale di ogni persona costretta in sedia a rotelle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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